Uno dei primi a congratularsi con Ursula von der Leyen rieletta commissaria europea è il Presidente ucraino Zelensky: “Auguro alla Presidente ogni successo nel raggiungere risultati per tutti gli europei e nel rafforzare l’unità, la difesa e il potere economico dell’Ue”, ha scritto sui social, aggiungendo che l’Ue “è un gruppo eterogeneo di paesi e comunità, ma è proprio questo che le dà forza, forza nella diversità. Auguro alla presidente della Commissione ogni successo nel garantire che tutti traggano vantaggio da questa crescita e resilienza collettive”. L’Ucraina, conclude Zelensky, “in quanto futuro membro dell’Ue, è desiderosa di contribuire attivamente al rafforzamento della pace, della sicurezza e della prosperità in Europa, nonché al crescente ruolo globale dell’Ue”. Ma sulle proposte di pace ieri la Russia ha gettato benzina sul fuoco: la protavoce del Ministero degli Esteri ha puntualizzato che non è certo Zelensky a dire ai russi cosa devono fare o a quali conferenze partecipare.
Accuse ai francesi
Tra l’altro da Mosca ieri sono arrivare anche accuse di “crimini sessuali” commessi da mercenari francesi nella regione di Kharkiv. Lo sostiene il vice capo dell’amministrazione militare-civile russa della regione di Kharkiv, Evgeny Lisnyak. Secondo Lisnyak, la Direzione degli affari interni dell’amministrazione locale ha registrato più di 50 crimini di guerra. “Secondo la dichiarazione di un residente evacuato della regione di Kharkiv, poco prima dell’inizio delle ostilità sul territorio del villaggio di Lukyantsi, i combattenti del reggimento speciale (ucraino) Kraken insieme a cittadini stranieri di origine francese hanno effettuato dei raid sul territorio di Lukyantsi. Lo scopo era il saccheggio e la confisca dei beni personali dei residenti. Inoltre, secondo le vittime, la legione straniera ha commesso atti di violenza sessuale e rapimenti di donne dai villaggi di Hlyboke e Lukyantsi”.
Il gas russo
Il ministro degli Esteri ungherese, Peter Szijjarto, ha affermato che le spedizioni di gas dalla Russia all’Ungheria fluiscono senza ostacoli attraverso il gasdotto TurkStream sul Mar Nero, ma il petrolio non viene più trasferito da Lukoil attraverso l’Ucraina. “A causa di una nuova situazione legale in Ucraina, Lukoil non effettua più consegne in Ungheria; ora stiamo lavorando a una soluzione che consentirà di riavviare il transito, poiché il petrolio russo è molto importante per la nostra sicurezza energetica”. Alcune fonti del settore affermano che circa 1,1 milioni di tonnellate al mese di petrolio russo (circa 250.000 barili al giorno) sono state esportate attraverso il tratto meridionale di Druzhba, di cui circa 900.000 tonnellate sono quasi equamente divise tra Slovacchia e Ungheria. La compagnia energetica ungherese MOL possiede raffinerie in Ungheria e Slovacchia, entrambe alimentate dal tratto meridionale dall’oleodotto Druzhba. Le raffinerie necessitano di ingenti investimenti per diversificare le raffinerie del Danubio e di Slovnaft lontano dal petrolio Urals. Szijjarto ha dichiarato che una soluzione legale su cui MOL sta lavorando consentirebbe a Lukoil di trasportare petrolio in Ungheria attraverso l’Ucraina e la Bielorussia.
Bambini malati in ospedali tedeschi
Otto bambini gravemente malati e precedentemente ricoverati all’ospedale pediatrico Ochmadyt di Kiev – distrutto dai bombardamenti russi – sono arrivati in Germania per essere curati. Lo hanno annunciato i ministeri della Sanità e dell’Interno tedeschi. I bambini, di età compresa da pochi mesi a 15 anni, sono arrivati in Germania accompagnati dai genitori. “Questo aiuto è un imperativo dell’umanità”, ha dichiarato la ministra dell’Interno tedesca, Nancy Faeser. La ministra ha inoltre sottolineato che, dall’inizio della guerra, sono stati curati nelle cliniche tedesche quasi 1.150 malati o feriti provenienti dall’Ucraina.