giovedì, 19 Dicembre, 2024
Esteri

Israele: niente cessate il fuoco a Gaza senza liberazione ostaggi

Hamas attacca gli Usa: complici di Tel Aviv

Continuano i negoziati per un nuovo cessate il fuoco a Gaza. Katz: “Senza rilascio ostaggi nessuna tregua a Gaza”. L’attacco alla scuola di Abu Araban nel centro di Gaza, “ha ucciso 15 persone”, la maggior parte donne e bambini.

La situazione a Gaza

L’agenzia di protezione civile di Gaza gestita da Hamas ha detto ieri che 15 persone sono state uccise da un attacco contro una scuola a Nuseirat. L’esercito israeliano aveva riferito che la sua aviazione aveva colpito dei “terroristi”. Secondo Mahmoud Basal, portavoce dell’agenzia di protezione civile, l’attacco alla scuola di Abu Araban nel centro di Gaza, “che ospita migliaia di sfollati, ha ucciso 15 persone”, la maggior parte dei quali donne e bambini. Sono andati avanti intanto i negoziati per un nuovo cessate il fuoco a Gaza al Cairo e in Qatar. Lo hanno confermato ieri ai media funzionari israeliani nonostante le contrastanti dichiarazioni di Hamas su un possibile congelamento delle trattative dopo il tentato assassinio da parte dell’Idf del capo delle Brigate Qassam Mohammed Deif.

Israele: Senza rilascio ostaggi nessuna tregua

Il ministro degli esteri di Israele Katz in occasione dell’incontro nella giornata di ieri con il suo omologo britannico David Lammy, ha affermato che “la Gran Bretagna e il mondo devono chiarire a Hamas che non ci sarà cessate il fuoco senza il rilascio degli ostaggi”. E ha proseguito: “Se Hamas capisce che il mondo sta facendo pressioni su Israele affinché ci sia un cessate il fuoco allora non ci sarà un accordo”.

Il ministro israeliano ha poi sottolineato, rivolgendosi a Lammy, l’importanza di continuare a promuovere la richiesta britannica riguardo la giurisdizione della Corte penale dell’Aja e ha chiarito che Israele è “un paese democratico impegnato nello stato di diritto con un sistema giuridico indipendente”. “La richiesta del pubblico ministero dell’Aja di mandati di arresto contro i leader israeliani è una decisione scandalosa” ha concluso Katz.

Hamas: 38.664 palestinesi uccisi

Dal 7 ottobre almeno 38.664 palestinesi sono stati uccisi e 89.097 sono rimasti feriti nella guerra di Israele a Gaza, nelle 24 ore tra il 14 e il 15 luglio sono state uccise almeno 80 persone e 216 sono rimaste ferite. Lo riferisce il ministero della Sanità di Gaza gestito da Hamas.

In una dichiarazione Hamas ha fatto sapere che ritiene gli Stati Uniti “legalmente e moralmente” responsabili del “genocidio che Israele compie con armi americane” nell’enclave palestinese. “L’amministrazione americana ha causato una grande tragedia umana e un danno enorme al nostro popolo attraverso la sua partecipazione al crimine di genocidio e la fornitura di armi vietate a livello internazionale all’occupazione (israeliana) con cui ha ucciso decine di migliaia di civili”, si legge nella dichiarazione.

Shabtai: sfida continua evitare politicizzazione della polizia israeliana.

Il capo della polizia Israeliana Kobi Shabtai, in occasione di un evento pubblico in vista del suo pensionamento mercoledì, ha avvertito il suo successore che lo aspetta “un compito molto duro e una lotta quotidiana per mantenere la professionalità della polizia e prevenire l’infiltrazione di atteggiamenti e motivazioni politiche”. La sfida più urgente da affrontare è evitare la politicizzazione delle forze dell’ordine. “La lotta contro la politicizzazione della polizia e il suo indebolimento è all’apice”, ha affermato, denunciando che il suo mandato “è stato caratterizzato da una grande tensione con i politici che hanno cercato di influenzare e governare secondo le loro posizioni”.

All’evento non è stato invitato il ministro per la Sicurezza nazionale Itamar Ben-Gvir né il premier Benjamin Netanyahu, mentre sono intervenuti la procuratrice generale Gali Baharav-Meira e il presidente Isaac Herzog. “La maggior parte di queste lotte sono state condotte dietro le quinte e mi hanno costretto a compiere sforzi immensi per impedire che le forze politiche penetrassero nella polizia, solo una piccola parte delle quali è arrivata all’attenzione del pubblico”, ha proseguito.

Candidato a guidare le forze dell’ordine dopo Shabtai è AvshalomPeled, che tuttavia è stato accusato di abuso di fiducia nel 2015 e non ha ancora ricevuto il via libera definitivo.

Onu: ci vorranno anni per ripulire

Gaza dalle macerie Secondo il risultato di un’analisi condotta dal Programma ambientale dell’Onu, citata ieri dal Guardian, una flotta di oltre cento camion impiegherebbe 15 anni per ripulire Gaza da quasi 40 milioni di tonnellate di macerie, in un’operazione che costerebbe tra i 500 e i 600 milioni di dollari. Nella Striscia, secondo l’analisi, sono stati danneggiati 137.297 edifici, più della metà del totale. Di questi, poco più di un quarto sono stati distrutti, circa un decimo gravemente danneggiati e un terzo moderatamente danneggiati. Secondo la valutazione, per ripulire l’enclave palestinese dalle macerie sarebbero necessarie enormi discariche che coprirebbero tra 250 e 500 ettari, a seconda di quanto potrebbe essere riciclato.ù

Ue sanziona altri otto coloni per violenze in Cisgiordania

Il Consiglio dell’Ue ha approvato ieri ulteriori misure restrittive nei confronti di cinque persone e tre entità nell’ambito del regime globale di sanzioni per i diritti umani dell’Unione europea. Gli individui e le entità elencati sono responsabili di gravi e sistematiche violazioni dei diritti umani contro i palestinesi in Cisgiordania, compreso l’abuso del diritto di tutti a godere del più alto livello raggiungibile di integrità fisica e mentale, del diritto alla proprietà, del diritto alla vita privata e familiare, alla libertà di religione o di credo e del diritto all’istruzione.

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