L’equipaggio di Starliner della Boeing sta mostrato fiducia in un sicuro rientro sulla Terra nonostante le perdite di elio e i problemi ai propulsori della navicella. Lanciati il 5 giugno, il comandante Barry “Butch” Wilmore e il copilota Sunita Williams avrebbero dovuto trascorrere circa otto giorni nello spazio, testando la Starliner nel suo primo volo con equipaggio. Tuttavia, problemi tecnici hanno portato la NASA a estendere la missione che, ad oggi, segna il 35° giorno in orbita. La NASA assicura che l’equipaggio non è “bloccato” e sia Wilmore che Williams concordano.
Alte temperature causa dei problemi
Steve Stich, responsabile del Commercial Crew Program della NASA, ha confermato che il team ha rivisto i piani di emergenza, ma l’obiettivo principale è riportare i due astronauti a casa con la Starliner. Williams ha dichiarato che stanno apprezzando il tempo aggiuntivo nello spazio. Con quattro anni di ritardo, la Starliner è stata lanciata il 5 giugno, un mese dopo il previsto a causa di alcuni problemi tecnici minori. In orbita, sono state riscontrate ulteriori perdite di elio e problemi ai propulsori. Tuttavia, un test “hot-fire” ha rassicurato gli ingegneri sulla funzionalità dei propulsori per il rientro. Gli ingegneri ritengono che le alte temperature siano la causa dei problemi e stanno cercando di riprodurre tali condizioni nei test a terra. Gli ingegneri hanno confermato che c’è sufficiente elio per il viaggio di ritorno, anche in caso di peggioramento delle perdite. Williams ha affermato che prolungare la missione per condurre il maggior numero di test possibile era logico. Stich non ha indicato un momento preciso per il ritorno dell’equipaggio. Il prossimo volo della Crew Dragon è programmato per metà agosto, e “pochi giorni prima di quella data, dovremmo riportare Wilmore e Williams a casa”.