Il Vertice della Nato, conclusosi ieri a Washington, sarà ricordato di certo per il grande appoggio fornito dai 32 Paesi membri all’Ucraina (dagli F16 americani ai sistemi di difesa aerea per non parlare dei 40 miliardi di aiuti) per contrastare l’aggressione della Russia. Decisioni, chiaramente, che hanno indispettivo, e non poco, il Cremlino, che ha condannato il rafforzamento della Natocome una minaccia diretta alla sua sicurezza. “La Nato vuole sopprimere e cancellare la Russia. È un serio problema di sicurezza. L’Alleanza rappresenta una minaccia, risponderemo”,le parole del portavoce Dmitry Peskov che ha criticato nello specifico la fornitura dei caccia americani a Kiev e il dispiegamento di missili Usa a lungo raggio in Germania. Ancora più duro il Vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo DmitryMedveded assolutamente indispettito per la decisione da parte della Nato di far entrare il Paese di Zelensky all’interno dell’Alleanza. “La conclusione è scontata, dobbiamo fare di tutto affinché il ‘percorso irreversibile’ dell’Ucraina verso la Nato si concluda con la scomparsa dell’Ucraina o con la scomparsa della Nato. O ancora meglio, con la scomparsa di entrambe”.
Tensione alle stelle
Ma la tensione è salita alle stelle anche con la Cina dato che i leader dell’Alleanza atlantica, per bocca del Segretario generale Jens Stoltenberg, hanno in pratica denunciato il sostegno apportato da Pechino alla Russia, sottolineandone il ruolo di “facilitatore decisivo” in favore di Mosca. Apriti cielo. Ieri il portavoce della missione cinese presso l’Ue ha alzato, e di tanto, la voce, invitando (eufemismo) la Nato ad abbandonare “una mentalità da Guerra fredda” e di non enfatizzare più “la cosiddetta minaccia cinese e provocare scontri e rivalità” perché la posizione di Pechino è, secondo lui, assolutamente chiara: “Non siamo responsabili per la crisi in Ucraina, anzi lavoriamo per promuovere colloqui di pace e trovare una soluzione politica”. Quindi l’invito all’Alleanza “fare di più per contribuire alla stabilità del mondo”.
Condanna dell’aggressione
A margine del summit, il Presidente americano Joe Biden, il Presidente sudcoreano Yoon Suk Yeol, il Premier giapponese Kishida Fumio, il Premier neozelandese Christopher Luxon e il Vicepremier australiano Richard Marles, dopo aver condannato l’aggressione russa all’Ucraina, hanno espresso “grave preoccupazione per la crescente cooperazione militare ed economica” tra Mosca e Pyongyang, che considerano una minaccia alla sicurezza globale. In una nota congiunta hanno anche sottolineato che il supporto cinese alla Russia, attraverso i trasferimenti illegali di armi, mina la pace e la stabilità sia nella regione indo-pacifica che in quella euro-atlantica.
Accordo per missili a lunga gittata
Da segnalare che ieri, a margine del Vertice statunitense, i Ministri della Difesa di Italia, Francia, Polonia e Germania hanno siglato un importante accordo per lo sviluppo di missili a lunga gittatache ha evidenziato l’impegno congiunto delle nazioni dell’Alleanza a rafforzare le proprie capacità difensive. Rimanendo in tema governativo, ieri il Primo Ministro Giorgia Meloni ha confermato che il sostegno dell’Italia all’Ucraina continuerà, a patto che sia mirato ed efficace “perché’ 96 cittadini dell’Unione europea su 100 sono anche cittadini di una nazione della Nato, e il bilancio nazionale al quale attingiamo è sempre lo stesso”. Insomma, non possono essere consentiti sprechi di nessun tipo. A Washington presente anche il Vicepremier Antonio Tajaniil quale ha annunciato la candidatura dell’Italia per il ruolo di inviato speciale della Nato per il fianco Sud: “Abbiamo messo a disposizione una serie di nomi, certamente di alto livello, che possono svolgere bene questo ruolo, con grande equilibrio, come sanno fare sempre e comunque gli italiani”.