venerdì, 18 Ottobre, 2024
Società

La Nato pronta allo scudo anti-Putin: Caccia F16 e 40 miliardi all’Ucraina

Da 5 Paesi, tra cui l’Italia, l’invio di sistemi anti-aerei. Meloni: “Il nostro Paese ha un ruolo importante”

Una presa di posizione importante quella della Nato che ieri, nel corso del Vertice tra i 32 Paesi membri in corso a Washington fino a oggi, ha dichiarato che sono iniziati i trasferimenti di nuovi aerei da combattimento, gli F16, a Kiev. Ma pure che ci saranno nuovi finanziamenti e nuovi sistemi di difesa area strategica anche in risposta allo sciagurato attacco missilistico di Mosca a cinque siti civili ucraini (con più di 40 morti) che hanno distrutto inoltre l’ospedale pediatrico più importante della Capitale. Un chiaro avvertimento alla Russia.

Nello specifico è stato il Segretario di Stato americano Antony Blinken a dare la notizia degli F16 che saranno operativi già da quest’estate. “Si tratta di un segnale forte verso Putin”, le sue parole, “e il modo per arrivare alla pace è quello di avere un’Ucraina forte”. Ma intanto l’Alleanza atlantica si mostra coesa e unita se è vero che ieri gli alleati hanno dichiarato la volontà di concedere a Kiev un finanziamento minimo di 40 miliardi di euro nel corso del 2025 e fornire un livello costante di assistenza in materia di sicurezza “in modo che il Paese possa vincere”.

Comunicato congiunto

Per la precisione, in un comunicato congiunto vergato dal Presidente americano Joe Biden (a proposito, ieri scaricato dall’attore George Clooney in merito alla sua candidatura), dal Cancelliere tedesco Olaf Scholz, dal Premier Giorgia Meloni, dal Presidente rumeno Klaus Iohannis e dal Presidente ucraino Volodymyr Zelensky hanno annunciato la fornitura di ulteriori sistemi di difesa aerea strategica: saranno fornite batterie Patriotaggiuntive, componenti Patriot per il funzionamento di una batteria supplementare e un sistema SAMP-T, quest’ultimo donato dall’Italia: “All’Italia, con questo annuncio, è stato dato un ruolo importante” le parole di Meloni. La nota sottolinea l’importanza di un rapido impiego di questi sistemi, coordinato strettamente con il governo ucraino: “Contribuiranno a proteggere le città, i civili e i soldati ucraini. Stiamo lavorando a un ulteriore annuncio quest’anno per altri sistemi di difesa aerea strategica per l’Ucraina”.

Il Pil per la difesa

Grande attesa ieri per l’intervento del Segretario generale della Nato Jens Stoltenberg che ha parlato di un vertice storico, confermando la notizia che vuole prossimamente l’Ucraina come 33 Paese membro dell’Alleanza, “ma oggi è troppo presto per dire quando questo avverrà”. Secondo Stoltenberg “il pacchetto di aiuti per l’Ucraina servirà come un ponte solido per la sua adesione alla Nato”. Nel contesto del summit, ha sottolineato l’impegno degli alleati nel garantire la disponibilità delle forze necessarie a soddisfare i nuovi ambiziosi piani di difesa. “Abbiamo 500mila truppe in alta disponibilità, il numero più alto da decenni”, ha ricordato.

Il Segretario ha inoltre evidenziato l’importanza dell’aumento degli investimenti nella difesa da parte degli alleati: “Quest’anno 23 alleati spenderanno il 2% o più del Pil per la difesa. Questo fa una grande differenza e dimostra che gli alleati prendono molto sul serio la sicurezza”.

Meloni: impegno coerente dell’Italia

E fra gli alleati c’è anche l’Italia, come ha spiegato il Primo Ministro Giorgia Meloni: “Abbiamo sempre confermato l’impegno, nel passato e nel presente. Lo ricordiamo a chi fa polemica, perché noi manteniamo gli impegni che hanno preso loro in passato: un po’ di coerenza aiuterebbe. È ancora più importante oggi ed è una cosa che serve a noi. Io non ho mai nascosto il tema che se vuoi essere libero e capace di prendere le decisioni nella difesa del tuo interesse nazionale devi capire che gli investimenti in difesa sono funzionali a difendere gli interessi nazionali. Lo dobbiamo fare con i tempi e le possibilità che abbiamo, ma l’Italia deve tenere fede ai suoi impegni e lo farà compatibilmente con la situazione. Facciamo piccoli passi avanti, e va considerato anche l’impegno a 360 gradi: oggi l’Italia è tra i maggiori contributori di personale nelle missioni di pace della Nato e va considerato anche questo”.

Inviato speciale per il Sud

Da segnalare infine le parole del Ministro degli Esteri Antonio Tajani il quale ha detto che l’Italia punta a ottenere un ruolo di rilievo all’interno della Nato, con la funzione di “inviato speciale per il Sud”, un incarico strategico che si allinea con il ‘Piano Mattei’ per lo sviluppo di alcune regioni africane: “Abbiamo a disposizione per tale incarico nomi di alto livello con conoscenza sia dell’Alleanza sia della realtà del fianco Sud”, le parole del Vicepremier.

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