L’Idf ha colpito obiettivi dell’esercito siriano nel sud del Paese che “erano in violazione degli accordi di disimpegno de 1974”. Almeno 18 persone sono morte e diverse altre sono rimaste ferite in bombardamenti aerei e d’artiglieria israeliani che hanno colpito stanotte la città di Gaza e il campo profughi di Nuseirat.
Il portavoce militare dell’Idf afferma che “le strutture erette sulle Alture del Golan siriano violavano gli Accordi del 1974 tra Israele e Siria che misero fine alla guerra di Kippur. L’Idf – ha aggiunto – considera l’esercito siriano responsabile di qualunque cosa avvenga nel suo territorio e non permetterà la violazione degli Accordi”.
Netanyahu: Impegnato per un accordo
Domenica, Netanyahu ha diffuso un elenco di 4 punti “non negoziabili” nei colloqui con Hamas: qualsiasi potenziale accordo deve impedire il contrabbando di armi a Gaza dall’Egitto, permettere a Israele di tornare a combattere finché tutti gli obiettivi della guerra non saranno raggiunti ed impedire il ritorno di migliaia di “terroristi armati” nel nord della Striscia di Gaza. Il Times of Israel, citando l’ufficio del primo ministro israeliano ha riferito che ieri Benjamin Netanyahu ha detto all’inviato per il Medio Oriente della Casa Bianca incontrando a Gerusalemme, Brett McGurk, che è “impegnato a raggiungere un accordo” sul cessate il fuoco ed il rilascio degli ostaggi a Gaza “purché vengano mantenute le linee rosse di Israele”. Intanto, i capi dell’intelligence israeliana si sono incontrati a Doha per un vertice a quattro con funzionari statunitensi, egiziani e del Qatar per portare avanti i negoziati per una intesa sul rilascio dei rapiti.
Usa e Israele concordano
Il ministero della Difesa israeliano, a margine dell’incontro fra il ministro Yoav Gallant con l’inviato statunitense per il Medio Oriente, Brett McGurk riferisce che Israele e gli Stati Uniti concordano sull’importanza di cogliere l’opportunità di un accordo di cessate il fuoco nella Striscia di Gaza, ma le sfide rimangono. Gallant ha evidenziato la necessità di “una soluzione che impedisca i tentativi di contrabbandare armi nella Striscia per procedere con il ritiro dei militari israeliani dall’asse Filadelfia”.
Eliminato il 60% dei terroristi, quasi 40 mila civili uccisi
Secondo il ministro israeliano della Difesa in un intervento alla Knesset di cui danno notizia i media locali il “60% dei terroristi” di Hamas nella Striscia di Gaza sono stati uccisi dalle forze israeliane o sono rimasti feriti in nove mesi di guerra. “Abbiamo riportato a casa la metà degli ostaggi e siamo determinati a fare altrettanto per il resto – ha aggiunto – L’apparato della sicurezza è determinato nel raggiungere gli obiettivi della guerra”. Il ministero della Sanità di Gaza City, nel frattempo, rende noto che sarebbero almeno 38.295 i civili uccisi dai militari israeliani nella Striscia di Gaza dal 7 ottobre e almeno 88.241 persone sono rimaste ferite.
Hezbollah: cessate il fuoco a Gaza unico modo per fermare le ostilità
Intanto il segretario generale del movimento sciita libanese Hezbollah, Hassan Nasrallah, in occasione di una cerimonia, ha dichiarato che per il momento il gruppo “vuole continuare a far parte della battaglia” e che il cessate il fuoco sul fronte settentrionale di Israele, al confine con il Libano, dipende dalla fine delle ostilità nella Striscia di Gaza. In caso di accordo tra Israele e Hamas per un cessate il fuoco a Gaza, anche Hezbollah cesserà i suoi attacchi contro lo Stato ebraico “senza alcuna discussione o negoziazione”. “Gli israeliani sono consapevoli che è necessario raggiungere un cessate il fuoco a Gaza – ha aggiunto Nasrallah – perché’ è l’unico modo per fermare i combattimenti nel nord”.