Dai conflitti in Ucraina e in Medio Oriente, dalle oramai prossime elezioni americane al futuro dell’Unione europea. Sono tra gli argomenti preponderanti all’interno del Vertice dei capi di Stato e di governo della Nato, iniziato ieri a Washington e in programma fino a domani. In rappresentanza dell’Italia, tra gli altri, il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, il Ministro degli Esteri Antonio Tajani e il Ministro della Difesa Guido Crosetto. L’evento vedrà anche la fase finale dell’iter di nomina dell’ex Premier olandese Mark Rutte come nuovo Segretario generale, succedendo a Jens Stoltenberg. Il summit rappresenta un momento storico per la Nato, segnando l’adesione della Svezia, entrata a far parte dell’Alleanza lo scorso marzo.
Il vertice si profila però come un evento di svolta non solo per l’Alleanza, ma anche per Kyïv, con una notizia che sa molto di sfida a Putin: i 32 membri della Nato metteranno nero su bianco, all’interno della dichiarazione finale del summit di domani, la scadenza per l’ingresso dell’Ucraina nella Nato, un’adesione definita irreversibile”. Insomma, ci sarà una data ufficiale. Una notizia che vedrà dunque il Paese ‘accontentato’ su una delle sue richieste più pressanti e che segna di certo un passo importante verso una maggiore integrazione e cooperazione. E a Washingtonda ieri è presente anche il Presidente Volodymyr Zelensky con un obiettivo ben preciso: chiedere alla Nato “più difesa antiaerea e più aerei F-16”, proprio all’indomani dell’attacco ad alcuni siti civili del Paese. Di certo per il 2025 saranno stanziati dall’Alleanza altri 40 miliardi di euro di aiuti.
“Immagini spaventose”
Appena atterrata sul suolo americano, Meloni ha fatto sùbito intendere che in occasione del 75esimo anniversario dell’Alleanza atlantica bisognerà lanciare un messaggio di unità in un momento storico particolare, ribandendo la necessità di un approccio strategico e lungimirante per affrontare le sfide attuali e future.Con grande attenzione verso l’Ucraina cui non deve e dovrà mancare il sostegno internazionale: “Sono soddisfatta per il lavoro che è stato fatto finora”, ha affermato, esprimendo apprezzamento per gli sforzi congiunti dei membri dell’Alleanza nel sostenere Kyïv. Il Primo Ministro ha poi commentato l’assurdo attacco sferrato dalla Russia a cinque siti civili ucraini (41 i morti) colpendo e abbattendo tra l’altro il più grande l’ospedale pediatrico della nazione: “Le immagini dei bambini malati oncologici per strada a seguito del bombardamento mi sembrano spaventose. Meloni ha quindi espresso una chiara condanna dell’azione militare moscovita, sottolineando come l’attacco alla popolazione civile, e in particolare ai bambini, contrasti nettamente con la dichiarata volontà della Russia di cercare soluzioni pacifiche al conflitto”. Ha parlato invece di “orribile propaganda” il Presidente americano Joe Biden commentando l’attacco di Mosca all’ospedale pediatrico
Difesa aerea
Sul tema legato al conflitto è intervenuto anche Crosetto che ha firmato con il collega tedesco Boris Pistorius una lettera di Intenti sulla ‘Integrated Air and Missile Defence Capabiliy Coalition’: “La cronaca di questi giorni ci conferma la necessità di impegno da parte comunità internazionale per assicurare un adeguato sistema di difesa aerea che protegga i civili innocenti dai missili russi”.
Anche il Presidente della Camera Lorenzo Fontana ha ribadito il sostegno dell’Italia all’Ucraina durante il suo intervento al panel dei leader dei Parlamenti del Nato Parliamentary Summit.
Nel corso dell’incontro con la stampa il Premier ha anche parlato delle recenti elezioni in Francia dove la frammentazione del voto ha creato uno scenario di incertezza: “Penso che la lettura che ho visto da più parti di una sconfitta di Rassemblement National sia un po’ semplicistica perché, se vogliamo guardare a quello che è accaduto, la verità è che nessuno può cantare vittoria. C’erano tre schieramenti: nessuno dei tre si è affermato, nessuno dei tre è in grado di governare da solo. Vedremo cosa accadrà. Il risultato elettorale del secondo turno è che nessuno ha vinto le elezioni”.