Il Presidente della Repubblica francese, Emmanuel Macron, ha sfruttato l’occasione della riunione del Consiglio dei ministri, tenutasi mercoledì 3 luglio, per ribadire chiaramente che “non governerà con La France Insoumise” e che “una desistenza non rappresenta una coalizione”. Questa dichiarazione è perfettamente allineata con quella del suo Primo Ministro Gabriel Attal che ha espresso chiaramente a France Inter: “C’è una distanza incolmabile tra me e France Insoumise. Non stringerò mai un’alleanza con loro.”
Un’Assemblea nazionale plurale
Sullo stesso tono, Sylvain Maillard, deputato uscente di Parigi ed ex presidente del gruppo Rinascimento all’Assemblea. La Maillard ha affermato con decisione: “Non abbiamo mai collaborato con la RN o la LFI, e certamente non inizieremo l’8 luglio.” La portavoce del governo, Prisca Thevenot, ha ribadito al termine del consiglio dei ministri che “combattere la RN oggi non implica allearsi con la LFI domani.” Sempre su France Inter, Gabriel Attal ha ammesso che “né la LFI, né il Nuovo Fronte Popolare, né i nostri candidati possono formare la maggioranza assoluta da soli nell’Assemblea Nazionale.” Ha quindi invocato “un’Assemblea nazionale plurale… con diversi gruppi politici di destra, sinistra e centro che, progetto dopo progetto, collaborino insieme.” Da parte loro, Jean-Luc Mélenchon e altri esponenti del Nuovo Fronte Popolare hanno già respinto questa possibilità. Sandrine Rousseau, invitata il 3 luglio su France 2, ha dichiarato che “commetteremmo un errore” con un governo di unità nazionale.