domenica, 7 Luglio, 2024
Sanità

Zaia: “Abbattute le liste d’attesa lasciate in eredità dalla pandemia”

Ma in Veneto mancano ancora 3.500 medici

“I numeri ci dicono che nell’abbattimento delle liste d’attesa è stato fatto un lavoro veramente importante per superare la situazione che la Pandemia ci aveva lasciato in eredità. Un’opera immane che in quest’ultimo anno è stata premiata da importanti risultati. Ho voluto un controllo di gestione meticoloso, con dati continui e un sistema informatico che possa permetterci di avere la situazione aggiornata giorno dopo giorno. La curva delle prestazioni in attesa sta scendendo velocemente; prova ne è che per le prestazioni in priorità D, ossia da erogare entro 30gg, l’anno scorso a maggio erano in attesa quasi 83.000 persone, a maggio di quest’anno circa 13.000. Un ringraziamento va a tutti i medici, infermieri, operatori sociosanitari e personale amministrativo per aver profuso un simile impegno”. Con queste parole il presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia, ha presentato gli ultimi dati dell’attesa per le prestazioni specialistiche della sanità veneta. All’incontro erano presenti l’assessore regionale alla Sanità, Manuela Lanzarin, e il direttore generale dell’Area Sanità e Sociale, Massimo Annicchiarico. Dal maggio 2023 a quello dell’anno successivo le prestazioni con priorità B (da garantire entro 10 gg dalla prescrizione) da 502 sono state azzerate; quelle con priorità D (30 gg) sono passate da 82.811 a a13.913, pari -83%; quelle con priorità P (60/90 gg) da 74.489 a 28.317, pari a -62%.

Programmazione nazionale sbagliata

“È stata fatta un’azione eccezionale – prosegue il Governatore – che vede una omogeneità di risultato nelle varie aziende della Regione con un grande lavoro di squadra. Abbiamo assunto, dal 2019, 4.900 nuove figure professionali nelle aziende sanitarie ma purtroppo continuano a mancare i medici. Nel Veneto ne mancano 3.500 su una carenza a livello nazionale di 50.000. A sfatare la leggenda metropolitana che non facciamo assunzioni dico che si fa un concorso ogni tre giorni ma con scarsissime adesioni da parte dei dirigenti medici, sono pochi nel mercato del lavoro per una programmazione nazionale sbagliata anni fa. La cabina di regia che abbiamo organizzato sta contrastando questa situazione acquistando pacchetti di prestazioni, incentivando i nostri medici e operatori a lavorare internamente con forme di rapporto libero professionale oltre a quello previsto dal contratto con la Regione e studiando altre forme di servizio. E con un progetto innovativo in Veneto utilizzeremo anche l’intelligenza artificiale per aiutare la gestione dei flussi di prenotazioni”.

Aiuta l’intelligenza artificiale

Nel contrasto delle liste d’attesa la Regione del Veneto ha aperto le porte anche all’intelligenza artificiale, come spiegano l’assessore regionale alla sanità, Manuela Lanzarin e il dottor Massimo Annicchiarico, direttore generale dell’Area Sanità e Sociale: “A fronte della necessità della programmazione da parte del medico specialista di una serie di indagini che devono precedere la valutazione di controllo, l’AI è in grado di aiutare il personale di front office a individuare le date per una corretta progressione dei vari appuntamenti necessari prima della visita. Così non solo si provvede alla correttezza della sequenza delle indagini ma si evita al cittadino di tornare per le varie prescrizioni”.

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