mercoledì, 18 Dicembre, 2024
Attualità

Coronavirus: Save the Children “sale rischio dispersione scolastica”

“Ci sono moltissimi bambini e ragazzi ancora disconnessi dalla propria scuola perché non riescono a seguire la didattica a distanza. L’impegno è rintracciare i tanti ragazzi invisibili per non isolarli, che significherebbe perdere apprendimento e correre il rischio di aumentare il numero di minori in dispersione scolastica”. Così Raffaela Milano, direttrice dei Programmi Italia-Europa di Save the Children, commentando i dati relativi all’indagine dell’organizzazione sull’impatto del Covid-19 sui bambini e sulle loro famiglie.

“L’altro dato – ha continuato – è l’aumento della povertà materiale. Moltissime famiglie, il 70%, hanno dovuto ridurre le spese alimentari e la richiesta d’aiuto aumenta. Il terzo aspetto – ha aggiunto – è quello psicologico e sociale. Molte mamme e donne in gravidanza vivono questo momento in isolamento. Accanto a questo problema ci sono molti altri aspetti relativi alla convivenza nelle famiglie. Il nostro impegno è aiutare genitori, bambini e ragazzi a vivere questo tempo in modo sereno”. “Non dobbiamo fare interventi frammentati – ha aggiunto – abbiamo bisogno di un piano nazionale che aiuti tutte le famiglie”.

In tema di didattica a distanza, secondo Milano, “con questa crisi abbiamo scoperto il ritardo. Il mondo della scuola si è mosso” ma “il problema dei bambini disconnessi è davvero un’emergenza. Il primo problema – ha spiegato – è dotare i bambini e i ragazzi degli strumenti necessari”.

Per Enrico Giovannini, portavoce dell’Asvis e presidente dell’European Statistical Governance Advisory Board, “questa crisi colpisce e distrugge capitale economico, umano e sociale. I numeri sono drammatici, un milione e 300 mila minori in povertà. È altamente probabile che la crisi aumenterà questo numero, a meno che Stato e settore privato scelgano una ripartenza che coinvolga le persone attraverso opportunità occupazionali”. “Abbiamo avanzato la proposta – ha continuato – di istituire un reddito di emergenza che è un reddito di cittadinanza semplificato e che dovrebbe consentire a chi oggi non beneficia di altri ammortizzatori sociali di essere sostenuto. È un’occasione per agganciare tantissime persone che ne sono fuori. Poi bisogna domandarsi come fare a integrare quelle persone nella vita sociale ed economica del Paese. Il terzo settore può giocare un ruolo fondamentale. La crisi sta mettendo in difficoltà le organizzazioni di volontariato e di cittadinanza. Dobbiamo pensare a interventi che le aiutino”.

Condividi questo articolo:
Sponsor

Articoli correlati

Da Unicredit Foundation bandi da 1,5mln per neolaureati e ricercatori europei

Paolo Fruncillo

Spose bambine, ogni anno 22 mila ragazze morte di parto e violenze

Angelica Bianco

Lettera aperta alla Ministra dell’istruzione On. Lucia Azzolina per raccontare come l’esigenza aguzza l’ingegno

Domenico Turano

Lascia un commento

Questo modulo raccoglie il tuo nome, la tua email e il tuo messaggio in modo da permetterci di tenere traccia dei commenti sul nostro sito. Per inviare il tuo commento, accetta il trattamento dei dati personali mettendo una spunta nel apposito checkbox sotto:
Usando questo form, acconsenti al trattamento dei dati ivi inseriti conformemente alla Privacy Policy de La Discussione.