“Se Trump sa come far finire questa guerra, dovrebbe dircelo oggi”. Sono parole del Presidente ucraino Volodymyr Zelensky che si è detto “potenzialmente disposto” ad incontrarsi con l’ex Presidente e candidato alla Casa Bianca, per ascoltare le sue proposte, aggiungendo di voler sapere se il piano rappresenti o meno un rischio per l’indipendenza dell’Ucraina. Il Presidente ucraino ha infine affermato come la Cina possa giocare un ruolo “importantissimo” nella soluzione del conflitto data la dipendenza commerciale di Mosca da Pechino. Secondo Zelensky Cina e Stati Uniti dovrebbero mettere da parte le proprie divergenze e lavorare insieme per promuovere la pace in Ucraina. Si sta facendo sempre più percorribile la strada diplomatica per la fine della guerra russo-ucraina e dopo i colloqui tra il filorusso Viktor Orban e Volodymyr Zelensky ieri ci sono stati incontri tra i presidenti Xi Jinpign, Vladimir Putin e Recep Tayyip Erdogan, in Kazakhstan, in occasione del vertice dell’Organizzazione per la Cooperazione di Shanghai. Il portavoce di Putin, tra l’altro, ha riferito che non sta dialogando con Trump sulla guerra in Ucraina come, invece, avrebbero riferito alcune webzine.
Astana: arrivato anche Guterres
Quanto ai rapporti bilaterali il Presidente turco ha affermato che potrebbero essere adottate “serie” iniziative per costruire con la Russia un secondo impianto nucleare in Turchia, a Sinop sul mar Nero, mentre Mosca sta già costruendo un’altra centrale atomica in Turchia, ad Akkuyu. “Il nostro obiettivo – ha detto Erdogan – è di raggiungere i 100 miliardi di dollari nell’interscambio economico tra Turchia e Russia, penso che possiamo raggiungerlo, abbiamo tale potenziale”. Riguardo le relazioni tra Mosca e Pechino, Putin ha detto che stanno vivendo “il periodo migliore nella loro storia” essendo basate “sui principi di uguaglianza, benefici reciproci e rispetto per la sovranità di entrambi”. In Kazakhstan, ad Astana, è arrivato anche il Segretario generale delle Nazioni Uniti, Antonio Guterres e non è escluso che incontrerà personalmente il Presidente Putin. Allo Sco partecipano nove stati: India, Iran, Kazakistan, Cina, Kirghizistan, Pakistan, Russia, Tagikistan e Uzbekistan. Afghanistan, Bielorussia e Mongolia hanno lo status di osservatore.
Italiani contrari all’invio di armi
L’Italia è il paese in Europa – tra 15 presi in esame – in cui si registra la maggiore ostilità ad un aumento delle spese militari. Lo riporta l’ultimo sondaggio dello European council on Foreign Relations (Ecfr), pubblicato in vista del summit Nato della prossima settimana. Con il 53%, gli italiani sono secondi solo a Bulgaria e Grecia nel ritenere “una cattiva idea” l’invio di nuove armi e munizioni all’ Ucraina; il 57% degli intervistati crede poi che l’europa dovrebbe spingere Kiev ad un accordo con Mosca, ancora dietro solo Grecia e Bulgaria. L’80% è contrario all’invio di truppe per combattere.