venerdì, 22 Novembre, 2024
Esteri

Il piano di Gallant: Libano, pronti a un accordo o sarà guerra

Galilea: assalto in centro commerciale, un morto e un ferito grave

I tank in uscita dall’operazione di terra a Rafah “possono arrivare fino al fiume Litani”. Lo ha detto il ministro della difesa Yoav Gallant durante una visita ai soldati riferendosi al fiume in Libano a circa 16 chilometri a Nord della frontiera con Israele. “Stiamo colpendo duramente Hezbollah e siamo in grado di intraprendere qualsiasi azione necessaria in Libano o a raggiungere un accordo da una posizione di forza. Preferiamo un accordo, ma se la realtà ce lo impone, sapremo combattere”. La linea del fiume Litani è quella oltre la quale Israele ritiene che debbano ritornare gli Hezbollah. L’esercito israeliano sta continuando le sue operazioni nel centro e nel sud della Striscia. A Shujaia vicino Gaza City, secondo il portavoce militare, nelle ultime 24 ore “sono state distrutte più di 50 infrastrutture terroristiche”. Nei raid mirati i soldati “hanno localizzato armi, tra cui fucili Kalashnikov, granate, munizioni ed equipaggiamento da combattimento”. A Rafah, nel sud, in raid aerei sono state “distrutte una serie di infrastrutture terroristiche ed eliminati terroristi”. Mentre ai confini con il Libano aerei da combattimento israeliani hanno colpito i siti di Hezbollah. Secondo i militari, gli obiettivi includevano un edificio utilizzato dal gruppo terroristico ad Aitaroun e infrastrutture a Blida, Yaroun e Tayr Harfa. L’esercito afferma di aver bombardato anche le aree vicino a Labbouneh e Shihine con l’artiglieria per “rimuovere le minacce”.

Hamas: reazione all’occupazione

E’ morto uno dei due uomini che erano stati accoltellati in un centro commerciale di Karmiel, in Galilea, nel nord di Israele, da un aggressore, un cittadino arabo-israeliano di 20 anni, a sua volta ucciso a colpi d’arma da fuoco dalla polizia. Resta ricoverato in ospedale il secondo uomo ferito in modo grave. Hamas ha affermato che l’attacco è stata una reazione naturale ai “crimini dell’occupazione israeliana e all’aggressione contro il nostro popolo a Gaza e in Cisgiordania”. Mentre sarebbero almeno 26 i morti dei raid condotti all’alba sulla Striscia di Gaza da parte delle forze israeliane. Un corrispondente di Al Jazeera ha anche riferito che sette corpi, tra cui cinque carbonizzati, sono stati recuperati nel quartiere Tal as-Sultan di Rafah, nel sud dell’enclave palestinese. Il ministero della Salute palestinese, gestito da Hamas, afferma che almeno 37.953 persone sono state uccise e 87.266 ferite dall’inizio della guerra di Israele a Gaza, il 7 ottobre scorso.

Israele simula l’offensiva

Sulla tensione alla frontiera nord, è intervenuto lo sceicco Naim Kassem, numero due di Hezbollah, da Beirut: “Se ci sarà un cessate il fuoco a Gaza – ha detto – ci fermeremo senza alcuna discussione”. Il gruppo sciita filo-iraniano ha aperto un altro fronte con Israele, impegnato contro Hamas nella Striscia, per dare “sostegno” all’alleato palestinese. “Se la guerra finisse, questo sostegno militare non esisterebbe più” ha sottolineato Kassem, senza tuttavia specificare cosa accadrebbe se Israele si ritirasse dalla Striscia senza dichiarare ufficialmente il cessate il fuoco. Da parte di Israele si segnala che la neonata 810a Brigata regionale delle Montagne, incaricata di operare nelle regioni del Monte Hermon e del Monte Dov, nel nord di Israele, ha condotto la sua prima esercitazione simulando un’offensiva all’interno del Libano. L’esercitazione includeva “scenari di attacco in Libano, tra cui combattimenti in una fitta vegetazione e combattimenti in aree urbane”.

Gli sfollati della Striscia

La coordinatrice umanitaria dell’Onu per Gaza, Sigrid Kaag, ha detto al Consiglio di Sicurezza che 1,9 milioni di persone sono sfollate nel territorio. “Più di un milione di persone sono state sfollate ancora una volta, cercando disperatamente rifugio e sicurezza, e 1,9 milioni di persone sono ora sfollate in tutta Gaza. Sono profondamente preoccupata per le notizie di nuovi ordini di evacuazione emessi nell’area di Khan Yunis,” ha avvertito Kaag.

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