giovedì, 4 Luglio, 2024
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L’alfabetizzazione finanziaria inizia a scuola

Nella classifica internazionale Ocse che riporta i livelli di alfabetizzazione finanziaria riferiti al 2022, l’Italia mostra di aver fatto un significativo avanzamento rispetto al 2012. I risultati dell’indagine presentati a Roma sono stati commentati dagli esperti del Ministero dell’Istruzione e del merito, di Bankitalia e di Invalsi, nel corso dell’evento La Financial Literacy in Pisa 2022. I giovani e l’alfabetizzazione finanziaria in Italia.

Italia ancora sotto la media OCSE per educazione finanziaria

L’Italia ha raggiunto quota 484, ben 17 punti in più rispetto a quella prima edizione dell’indagine riferita al 2012. Tuttavia, nonostante il crescente numero di conti correnti bancari aperti e il sempre più diffuso interesse per le criptovalute, emerge ancora una bassa propensione dei nostri giovani a comprendere la terminologia finanziaria e, persino, a effettuare i calcoli più semplici come le percentuali.

All’indagine 2022 ha partecipato un campione di 98mila studenti, rappresentativi dei 10 milioni di studenti dei Paesi che vi hanno aderito, tutti di età compresa tra i 15 e i 20 anni. Il campione di studenti italiano era composto di 6.200 studenti distribuiti su 343 scuole selezionate su tutto il territorio nazionale.

A scuola, da settembre, all’interno dell’educazione civica si insegnerà il risparmio

Non c’è dubbio che sia proprio la scuola a giocare un ruolo determinante rispetto al livello di alfabetizzazione finanziaria dei giovani. La maggior parte degli studenti ha infatti dichiarato di aver appreso il significato dei termini relativi alla sfera economico-finanziaria proprio tra i banchi di scuola. Un riscontro sicuramente apprezzato dal Ministro Giuseppe Valditara, convito fautore della legge che ha previsto l’inserimento dell’insegnamento dell’educazione finanziaria nelle scuole, già dal prossimo anno scolastico.

Masciandaro: l’analfabetismo finanziario è un virus ma la scuola può essere il vaccino giusto

Anche per il Professor Donato Masciandaro, presidente del Comitato Edufin, l’unico rimedio all’analfabetismo finanziario è la scuola. Secondo Masciandaro, che ha commentato i risultati dell’indagine sulle pagine de Il Sole 24 Ore, “l’analfabetismo finanziario, che è un virus, permane ne nostro Paese, ma la scuola può essere il vaccino giusto”.

Evidentemente, il dato positivo che emerge dal rapporto Pisa è proprio il ruolo della scuola. Per il presidente di Edufin, inoltre, sarà l’attivismo di operatori privati e pubblici ad assumere un ruolo fondamentale che dovrà concretizzarsi nella proposta di nuove iniziative di educazione finanziaria.

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