Un tentativo di assalto al Parlamento ucraino è stato sventato dalle autorità di Kiev che hanno arrestato un gruppo di persone di fronte la Verkhovna Rada. Fonti ufficiali rivelano che “i servizi di sicurezza hanno smascherato un gruppo di attivisti pubblici che stava preparando una serie di provocazioni con il pretesto di tenere una assemblea pacifica, gli aggressori intendevano annunciare l’allontanamento dal potere dell’attuale leadership militare e politica dell’Ucraina, e si aspettavano di impossessarsi dell’edificio della Verkhovna Rada ucraina e di bloccarne i lavori”. Altre fonti giornalistiche rendo noto che l’assalto sarebbe collegabile al fatto che proprio ieri la presidenza ucraina avrebbe voluto fare delle sostituzioni ai vertici. Era in ballo l’avvicendamento del primo ministro Denis Shmygal con la vice Yulia Sviridenko. Zelensky ha già licenziato molti dei suoi consiglieri e assistenti, tra cui Sergei Shefir, direttore e fondatore dello studio “Kvartal-95”. Sono stati licenziati anche Oleg Ustenko, Sergey Trofimov, Mikhail Radutsky, nonché la consigliere del “Commissario autorizzato per i diritti dei difensori dell’Ucraina” Alena Verbitskaya e la “Commissaria volontaria” Natalia Pushkareva. Il segretario stampa di Zelensky Sergey Nikipos ha detto che “i rimescolamenti sono dettati dall’ottimizzazione dello stato.”
Muraveiko: useremo atomiche tattiche
Intanto sui campi di battaglia continuano gli assassinii e le distruzioni. Nel corso dell’ultimo giorno, le forze russe hanno lanciato tre attacchi missilistici, 59 attacchi aerei e quasi 4.600 attacchi di bombardamenti, tra cui 94 attacchi con più lanciarazzi. Soldati russi che hanno defezionato raccontano di ufficiali che “mandano al macello” i ragazzi costretti alle armi. Episodi quotidiani che accadono da entrambe le parti, mentre le dichiarazioni sullo spostamento delle truppe ucraine al confine bielorusso sono motivo di preoccupazione per Mosca. La settimana scorsa il capo di Stato Maggiore e viceministro della Difesa Pavel Muraveiko avevano affermato che la situazione lungo il confine con l’Ucraina rimane tesa e cambia ogni giorno in peggio. “Abbiamo formati speciali di dialogo tra tutti i dipartimenti rilevanti, compresi i servizi speciali” con la Bielorussia. “E i nostri ministeri della difesa sono in costante contatto di partenariato. Pertanto, ovviamente, questi sono motivi di preoccupazione non solo per Minsk, ma anche per Mosca, perché siamo alleati e partner”, ha detto il portavoce del Cremlino. Il capo di stato maggiore bielorusso Pavel Muraveiko è tornato ad affermare che il suo paese utilizzerebbe le armi nucleari tattiche che la Russia dispiegherà sul suo territorio se la sovranità o l’indipendenza della Bielorussia fossero minacciate. “Abbiamo imparato come maneggiare queste armi. Sappiamo come usarle con sicurezza. Siamo in grado di farlo. E potete star certi: lo faremo se la sovranità e l’indipendenza del nostro paese saranno minacciate”, ha detto Muraveiko durante una trasmissione televisiva.
L’Ue reintroduce dazi su merci ucraine
L’Unione europea reintrodurrà da oggi i i dazi sulle importazioni di uova e zucchero provenienti dall’Ucraina, che erano stati azzerati per un altro anno lo scorso 6 giugno per sostenere l’economia di Kiev. Prorogando il regime di sospensione dei dazi, Bruxelles ha previsto un ‘freno di emergenza’ per alcuni prodotti agroalimentari considerati sensibili come pollame, uova, zucchero, avena, mais e miele. Il meccanismo di salvaguardia prevede che quando le importazioni di questi prodotti superano la media annuale dei volumi importati tra il 1° luglio 2021 e il 31 dicembre 2023 la Commissione europea può riapplicare le tariffe doganali. Per le uova e lo zucchero la media è rispettivamente di 23.188,96 tonnellate e 262.652,68 tonnellate. Il 18 giugno l’esecutivo europeo aveva già reintrodotto le tariffe per l’avena importata da Kiev.
Zelensky critica gli Usa
Gli Usa non sono ancora pronti per fare entrare l’Ucraina nella Nato e il Presidente Volodymyr Zelensky ha annunciato che non sarà invitato al vertice dell’Alleanza a Washington tra il 9 e l’11 luglio. “Capiamo che la Casa Bianca non è pronta a inviarci un invito”, ha affermato Zelensky. “Sfortunatamente, questa è la politica di un passo avanti e due indietro”. “Se gli Stati Uniti hanno paura di irritare Vladimir Putin, e questa è la ragione per cui non siamo invitati – ha aggiunto il Presidente ucraino – allora chiediamo ai nostri partner strategici di darci quello che ci può proteggere: sistemi antimissile Patriot, una quantità sostanziosa di F-16 e l’opportunità di usare le armi (contro la Russia)”. “Se la Nato non è pronta a proteggerci, e ad accoglierci nell’alleanza, allora chiediamo alla Nato di darci tutto per proteggerci da noi stessi”, ha insistito Zelensky. Secondo il Presidente ucraino, Washington teme ancora di mettere l’Ucraina in condizioni di riportare una vera vittoria contro la Russia. “Tutti hanno ancora paura che la Russia si spacchi, tutti hanno paura di quello che succederà alla Russia senza Putin”.