Un quadro economico complesso e dinamico quello delineato dagli ultimi tre report rilasciati dall’Istat e che hanno come temi principali l’inflazione, i consumi e il fatturato industriale.
Mentre l’inflazione, come si evince dai dati, mostra una sostanziale stabilità al 2,0% per quanto riguarda quella di ‘fondo’, calano le esportazioni e il fatturato industriale dell’ultimo trimestre anche se, su quest’ultimo punto, ad aprile si è avuta una crescita generale dei guadagni dell’industria.
Inflazione e Consumi
Andando nel dettaglio dell’analisi, l’indice nazionale dei prezzi al consumo (Nic), al netto dei tabacchi, ha registrato un aumento marginale dello 0,1% rispetto al mese precedente, confermando l’andamento degli ultimi mesi. Su base annua, l’incremento è stato dell’0,8%, mantenendo una tendenza stabile. L’inflazione è stata guidata da variazioni contrastanti tra diverse categorie di spesa: i prezzi dei Beni alimentari non lavorati sono rallentati significativamente da un aumento del 2,2% a un modesto +0,4%, mentre i Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona sono passati dal +4,3% al +4,0%. I Beni durevoli hanno visto ampliarsi la loro flessione, passando da -0,7% a -1,1%. In controtendenza, si è attenuata la diminuzione dei prezzi degli Energetici non regolamentati (da -13,5% a -10,3%), mentre sono accelerati quelli dei regolamentati (da +0,7% a +3,6%) e dei Beni alimentari lavorati (da +1,8% a +2,2%).
L’inflazione di fondo, escludendo gli energetici e gli alimentari freschi, è rimasta stabile all’1,9%, mentre quella al netto dei solo i beni energetici ha subito un leggero calo, passando dall’2,0% all’1,9%. Nel complesso, l’andamento tendenziale dei prezzi dei beni ha mostrato una lieve risalita, da -0,9% a -0,6%, mentre quello dei servizi è leggermente decelerato, da +2,9% a +2,8%. Il differenziale inflazionistico tra i beni e i servizi si è quindi ampliato a 3,4 punti percentuali, rispetto ai 3,8 punti di maggio.
Sul tema inflazione è intervenuta anche Assoutenti. Secondo il Presidente Gabriele Melluso “emergano preoccupanti aumenti dei prezzi nel settore delle vacanze. Questo trend, caratterizzato da rincari sostanziali nei servizi turistici, ricettivi e di ristorazione, solleva serie preoccupazioni per l’impatto potenziale sulle finanze delle famiglie e sull’economia nazionale. Mentre il tasso medio di inflazione si mantiene all’0,8%, i costi associati alle vacanze estive continuano a salire costantemente. L’attuale contesto, in prossimità della stagione estiva – spiega Melluso – richiede un intervento immediato da parte del Governo. È pertanto necessario convocare urgentemente il Garante dei prezzi e la Commissione di allerta rapida per valutare la situazione attuale e formulare misure concrete di contrasto. Si suggerisce di adottare provvedimenti simili a quelli del paniere anti-inflazione introdotto alla fine del 2023, prevedendo specifiche agevolazioni per i servizi turistici in destinazioni principali, come stabilimenti balneari, strutture ricettive, ristoranti e parchi divertimenti, al fine di contenere i costi per le famiglie con redditi bassi”.
Commercio Estero
A maggio 2024, come si evince dai dati dell’Istituto di statistica, le dinamiche dell’interscambio commerciale dell’Italia con i Paesi extra Ue27 hanno mostrato una riduzione delle esportazioni del 2,3% rispetto al mese precedente, accompagnata da un aumento delle importazioni del 1,4%. La diminuzione mensile delle esportazioni ha coinvolto tutti i principali raggruppamenti industriali, ad eccezione dei beni intermedi, che hanno registrato un aumento dell’1,1%. In particolare, si sono osservate minori vendite di beni di consumo durevoli (-5,5%) e non durevoli (-3,9%). Dall’altra parte, l’incremento delle importazioni è stato trainato dai beni di consumo (+5,5%) e dai beni strumentali (+3,0%), mentre sono diminuite le importazioni di beni intermedi (-1,0%) ed energia (-0,6%).
Nel trimestre marzo-maggio 2024, le esportazioni italiane hanno registrato una contrazione dello 0,5% rispetto al trimestre precedente. Questa diminuzione è stata guidata dal calo delle esportazioni di energia (-11,1%) e beni strumentali (-9,1%). Nel contempo, le importazioni sono aumentate del 4,5%, interessando tutti i principali raggruppamenti ad eccezione dell’energia (-4,3%), con una crescita più marcata per i beni intermedi (+9,7%).
Su base annua a maggio 2024, le esportazioni italiane verso i Paesi extra Ue27 sono rimaste pressoché stabili (+0,1%), segnando un rallentamento rispetto al +13,6% registrato ad aprile 2024. Le vendite sono state trainate da un significativo aumento delle esportazioni di beni di consumo durevoli (+28,2%) e non durevoli (+7,3%), mentre hanno registrato una contrazione quelle di beni strumentali (-11,0%). Le importazioni, invece, hanno mostrato una flessione del 5,7% su base annua, principalmente a causa della diminuzione degli acquisti di energia (-13,6%) e beni intermedi (-8,3%).
Il saldo commerciale dell’Italia con i paesi extra UE27 a maggio 2024 è stato positivo, raggiungendo +5.771 milioni di euro, rispetto ai +4.443 milioni dello stesso periodo dell’anno precedente. Il deficit energetico è diminuito a -4.071 milioni di euro, rispetto ai -4.828 milioni di maggio 2023, mentre l’avanzo nel commercio di prodotti non energetici è aumentato da 9.271 milioni a 9.842 milioni di euro.
Fatturato industriale e dei servizi
Nel mese di aprile 2024, l’industria italiana ha mostrato un lieve aumento del fatturato, al netto degli effetti stagionali, sia in valore che in volume, pari allo 0,8%. Questo risultato è stato trainato da una crescita moderata sul mercato interno, dove il fatturato è aumentato dell’1,6% in valore e dell’1,3% in volume, mentre si è registrata una leggera contrazione sul mercato estero, con un decremento dello 0,6% in valore e dello 0,3% in volume. Nel settore dei servizi, nello stesso periodo, si è osservata una solida crescita del 2,3% in valore e del 2,2% in volume.
Gli indici destagionalizzati del fatturato industriale a aprile hanno evidenziato variazioni congiunturali differenziate: sono stati registrati aumenti per i beni intermedi (+1,2%), i beni di consumo (+1,9%) e l’energia (+2,7%), mentre sono diminuiti i beni strumentali (-1,2%).
Nel trimestre febbraio-aprile 2024, l’industria ha invece mostrato una contrazione sia del fatturato in valore (-1,6%) che in volume (-1,3%), segnando un periodo di rallentamento. Al contrario, il settore dei servizi ha continuato a crescere, registrando un aumento dello 0,8% in valore e dello 0,6% in volume.
Su base tendenziale, ad aprile 2024, il fatturato industriale, corretto per gli effetti di calendario, ha subito una flessione dell’2,0% in valore, principalmente a causa delle diminuzioni del 1,7% sul mercato interno e del 2,5% su quello estero. Tuttavia, in termini di volume, si è verificato un modesto incremento dello 0,5%, con una crescita dell’0,9% sul mercato interno e una lieve contrazione dello 0,1% su quello estero.
Gli indici corretti per gli effetti di calendario del fatturato industriale hanno mostrato variazioni tendenziali negative per i beni intermedi (-2,9%), l’energia (-3,2%) e i beni strumentali (-3,7%), mentre i beni di consumo sono stati l’unico gruppo a registrare un aumento (+1,3%).
Nel comparto dei servizi, sono stati osservati significativi incrementi tendenziali del 5,7% in valore e del 4,7% in volume, confermando la robustezza del settore.