giovedì, 26 Dicembre, 2024
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Tumore al seno, la terapia del freddo come alternativa al bisturi

L’Istituto europeo di oncologia (Ieo) ha avviato il primo studio clinico italiano per il trattamento dei tumori al seno in stadio iniziale con una tecnica innovativa chiamata “crioablazione”. Questa “terapia del freddo” offre un controllo locale paragonabile alla chirurgia tradizionale, ma senza la necessità di interventi invasivi. Il progetto chiamato “Precice”, supportato dalla Fondazione Veronesi, coinvolgerà 234 pazienti di età superiore a 50 anni con tumori mammari di piccole dimensioni (fino a 15 mm) a basso rischio.

La crioablazione utilizza temperature estremamente basse per distruggere i tessuti tumorali. Grazie a una criosonda (sonda dalle dimensioni di un ago) guidata da ecografia, il tumore viene raggiunto e distrutto con temperature fino a -190 gradi, consentendo alle pazienti di tornare a casa lo stesso giorno del trattamento senza cicatrici né protesi.

Uno studio americano

Uno studio americano, ICE3 (Cryoablation of Low Risk Small Breast Cancer), che ha coinvolto donne con tumori di piccole dimensioni e a basso rischio, ha mostrato che la crioablazione è altrettanto efficace nel controllo del tumore e nella prevenzione delle recidive a cinque anni, con un tasso di successo del 96,4%. Questa tecnica può rappresentare un’alternativa valida e meno invasiva rispetto alla chirurgia tradizionale, garantendo risultati estetici migliori.

L’impegno di tutti i senologi

“La chirurgia è il trattamento standard per le donne con tumore del seno ed è il caposaldo delle cure per questa malattia. Negli ultimi 40 anni, tuttavia, l’impegno di tutti i senologi del mondo e in prima linea qui all’Istituto Europeo di Oncologia, si è concentrato nel ridurre al minimo l’invasività dell’atto chirurgico per ottenere il minore impatto possibile sulla vita della donna a parità di sicurezza oncologica”, ha sottolineato Paolo Veronesi, direttore del programma senologia dell’Istituto europeo di oncologia e presidente della Fondazione Veronesi.

Non inferiore rispetto alla chirurgia

L’obiettivo principale dello “Ieo” è integrare la crioablazione nell’offerta di cura standard per il tumore al seno, offrendo alle pazienti un’alternativa meno invasiva e altrettanto efficace. “Vogliamo fare in modo che la donna che si presenta a noi con una diagnosi di cancro mammario abbia sempre la consapevolezza rassicurante di ricevere una terapia su misura qualsiasi sia lo stadio e il tipo della sua malattia”, ha sottolineato il prof. Veronesi “Con questo primo studio italiano – ha aggiunto – vogliamo dimostrare che l’uso della crioablazione percutanea nel trattamento del carcinoma mammario a basso rischio non è inferiore rispetto alla chirurgia”.

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