venerdì, 28 Giugno, 2024
Società

Crosetto: per la pace coinvolgere il Sud del mondo e i Brics

Ucraina, scoppia il caso dei renitenti alla leva. Intelligence russa, via Beseda arriva Komkov

I missili che possono arrivare nel territorio russo cominciano a fare anche morti civili. Cinque persone, tra cui tre bambini, sono le vittime del raid ucraino a Sebastopoli, in Crimea e altre 124 persone sono rimaste ferite. Un attacco per cui da Mosca partono accuse anche contro l’America: “Gli Stati Uniti hanno fornito a Kiev i missili Atacms lanciati su Sebastapoli” e chiede alle Nazioni Uniti di “condannare l’atto terroristico.” Sull’altro fronte continuano i raid contro gli impianti di produzione di energia, soprattutto nella regione di Kharkiv, e Kiev è costretta a decidere 12 ore di blackout al giorno in molte città per consentire interventi di ripristino dove è possibile.

Leva in tanti mancano all’appello

Più problematico per l’Ucraina il reclutamento di forze umane: ora nessuno si presenta volontario all’arruolamento e la nuova legge prevede che dal 18 maggio al 17 luglio tutti i maschi di età compresa tra i 18 e 60 anni hanno il dovere di presentarsi ai 27 centri di reclutamento sparsi nel Paese. Ad oggi si sono registrati un milione e 600mila, ma tanti mancano all’appello. Oltre mezzo milioni di ucraini sono “fuggiti” all’estero, mentre circa 11 mila sarebbero morti mentre, in questi anni di guerra, cercavano di attraversare clandestinamente la frontiera con la Romania per sfuggire alla leva. “Siamo passati dall’era fortunata degli eroi pronti a morire per la libertà a quella dei marmittoni senza spina dorsale, gente che marca visita per non andare in pattuglia”, riferisce al Corriere della Sera, Sergei Satzky, 30enne portavoce delle truppe speciali della Brigata Lut (Rabbia) reclutate tra i poliziotti di Odessa. Numeri alla mano, l’ufficiale ricorda che nelle 48 ore seguenti l’invasione russa la Lut fu in grado di mandare al fronte 1.200 volontari: “Ma adesso siamo contenti se riusciamo a racimolarne 25 al mese.”

Scholz parla ai cittadini contrari alla guerra

Sul fronte diplomatico sono intervenuti il cancelliere tedesco Olaf Scholz e il Presidente argentino Javier Gerardo Milei che si sono detti “d’accordo” sul fatto che “la Russia abbia nelle sue mani la possibilità di chiudere la guerra condotta l’Ucraina”. Scholz ha ammesso che “molte cittadine e molti cittadini non sono d’accordo sul fatto che sosteniamo l’Ucraina e che abbiamo imposto delle sanzioni alla Russia. Ma non c’è attualmente un’alternativa per cambiare questo”. Poi ha concluso: “Sono sempre stato per l’assennatezza. E mi spendo perché si faccia tutto il possibile per uno sviluppo pacifico che non sia la capitolazione dell’Ucraina”.

Crosetto: serve iniziativa di pace

Per l’Italia si è espresso il ministro della Difesa, Guido Crosetto: “L’iniziativa in Svizzera dimostra che ci si sta muovendo. Ma la forza di un’iniziativa di pace non è determinata solo dalla volontà, ma anche dagli attori coinvolti” e poi la proposta: “Dobbiamo coinvolgere i Brics, il Sud del mondo. India, Cina, Arabia Saudita, Brasile, Sudafrica. Certo, ci deve essere un forte protagonismo degli Usa e dell’Europa, anche se continuo a chiedermi se esista davvero un soggetto politico europeo. Ma il senso è che, con l’Onu moribonda e paralizzata dai veti, deve muoversi una comunità internazionale che davvero rappresenti i popoli del mondo”.

Avvicendamento o rimozione all’Fsb

Il dirigente dell’intelligence russa Serghei Beseda, ritenuto responsabile delle informazioni errate fornite al Cremlino sull’Ucraina alla vigilia dell’invasione del 2022, ha lasciato l’incarico. Lo riporta il portale russo Vazhnie Istorii (Storie importanti), che cita un ex agente dell’Fsb e un conoscente dello stesso Beseda. Il ruolo di capo del Quinto Servizio dell’Fsb – la struttura che raccoglie informazioni in Russia e nei paesi dell’ex Unione Sovietica – è stato ora affidato ad Aleksei Komkov, in precedenza vice capo del Servizio di controspionaggio. Il motivo ufficiale della sua uscita di scena sarebbe il raggiungimento dell’età massima per prestare servizio, vale a dire 70 anni. Beseda, tra l’altro, non è rimasto senza lavoro: sarebbe stato nominato consigliere del direttore dell’Fsb, Aleksandr Bortnikov.

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