venerdì, 28 Giugno, 2024
Attualità

Mattarella elogia il volontariato e ammonisce: “Basta con lo sfruttamento crudele del lavoro”

Il Capo dello Stato a Solferino per i 160 anni della Croce rossa italiana

Un richiamo forte e chiaro ai valori che definiscono l’identità italiana. Come lo può essere il volontariato, per esempio, che con la sua energia preziosa e il suo impegno quotidiano continua a rappresentare un faro di speranza e solidarietà. Un concetto, questo, espresso ieri dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella durante la cerimonia in occasione del 160esimo anniversario della fondazione della Croce rossa italiana, avvenuta in quel di Solferino, nel mantovano: “La storia della Cri, ricca di umanità e di dedizione, ha accompagnato e sostenuto l’Italia. Ha visto nascere lo Stato unitario, è stata parte dei suoi progressi, ha sofferto per le cadute e le tragedie, ha contribuito a costruire quel tessuto sociale di solidarietà e mutualità che costituisce l’elemento vitale delle istituzioni e rende i cittadini partecipi e protagonisti. La celebrazione di oggi (ieri, ndr) ricorda e sottolinea l’impegno che la Croce Rossa continua a esprimere”.

No al caporalato

Insomma, quello di ieri è stato un vero e proprio elogio al mondo del volontariato, definito dal Presidente come un pilastro tutto italiano: “Nelle sue diverse forme, è un orgoglio per il Paese. I valori che esprime sono parte della cultura, e dell’identità stessa, del nostro popolo”. Ma ieri Mattarella ha anche affrontato con fermezza episodi che contraddicono valori come questi, riferendosi al recente tragico incidente sul lavoro, che ha vistoquattro giorni fa un giovane lavoratore indiano, Satnam Singh,perdere la vita vedendosi rifiutare soccorso e assistenza dopo essere stato abbandonato in strada con il braccio amputato(proprio ieri a Latina, dove è avvenuto questo drammatico accadimento, sindacati e partiti di opposizione come Pd e Avshanno tenuto una manifestazione contro il caporalato). E il Presidente ha colto l’occasione proprio per denunciare il fenomeno dello sfruttamento dei lavoratori più deboli e indifesi, “con modalità e condizioni illegali e crudeli”. Un fenomeno, ha continuato il Capo dello Stato, che deve essere ovunque contrastato, con rigore e fermezza, “eliminato totalmente e sanzionato, evitando di fornire l’erronea e inaccettabile impressione che venga tollerato ignorandolo”. Ed è proprio in episodi tragici come quello di cui sopra che viene in soccorso la Cri con i suoi valori e il suo messaggio, “mostrando interpretazione concreta al rispetto della dignità di ogni persona, di solidarietà, di contributo dell’Italia alla crescita civile in ogni luogo e in ogni momento”.

Appello alle istituzioni

Il discorso di Mattarella ha posto quindi nuovamente l’accento sull’importanza del volontariato come componente essenziale della società italiana, capace di promuovere la solidarietà e arricchire la vita comunitaria. “Vi è una responsabilità delle istituzioni di assicurare i servizi e di garantire i diritti sanciti dalla Costituzione e dalle leggi”, ha detto, aggiungendo che questa responsabilità è costante nel tempo e include il compito di rimuovere gli ostacoli che impediscono una parità effettiva tra le persone. Ma, ha ammesso che questo obiettivo non sempre viene raggiunto. È tornato poi a evidenziare di come i valori che provengono dall’organizzarsi della società, espressi dal carattere gratuito del volontariato, i valori di solidarietà che soltanto autentiche relazioni umane possono assicurare, “sono assolutamente irrinunciabili”.

Vittime delle guerre tutti uguali

Da segnalare che la Croce rossa italiana ha omaggiato il Capo dello Stato con una maglietta rossa, simbolo dell’organizzazione di volontariato, e una medaglia celebrativa. Successivamente ha inaugurato la fiaccola commemorativa dei 160 anni che da Solferino è arrivata fino a Castiglione delle Stiviere. Due luoghi, ha ricordato Mattarella, che prima ancora di ricordare a tutti il momento iniziale della storia della Cri, riconducono a una delle battaglie più cruente della seconda guerra d’indipendenza. Oltre trecentomila soldati di tre diversi eserciti combatterono sulle colline e sulle campagne a sud del lago di Garda e il numero dei feriti, dei morti, dei corpi rimasti senza nome fu di molte decine di migliaia. “Il cammino da Solferino, centro dello scontro armato, a Castiglion delle Stiviere fu di sofferenza, di angosciosa speranza per migliaia di feriti. La Croce Rossa nacque su questo percorso di dolore. Per dare conforto e assistenza. Per offrire cura ai feriti. Per ritrovare uno spazio umano dentro la logica spietata della guerra. Per dare la possibilità di futuro a chi rischiava di morire. Il sentimento di pietà vinse la paura, l’indifferenza, la rassegnazione. Questo sentimento conquistò uno spazio pubblico. Si fece organizzazione. È divenuto diritto internazionale nella conferenza di Ginevra”. E a proposito di guerre, Mattarella ha sottolineato che, sebbene vi siano sempre responsabilità precise in coloro che scatenano i conflitti, le vittime “sono uguali nella loro umanità e nell’atroce dolore che sono costrette a sopportare”.

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