Fa caldo per tutti, ma nelle carceri è ancora più caldo perché le densità per cella sono alte: quasi diecimila persone in più rispetto ai posti disponibili. In alcuni istituti si ritrovano anche oltre 400 detenuti in eccesso rispetto a quelli previsti. Un piccolo gesto di solidarietà arriva dalla Cei per “rinnovare la forte vicinanza della Chiesa in Italia ai detenuti, specialmente quelli più fragili”: nel mese di giugno saranno distribuiti 2.000 ventilatori a 30 Istituti penitenziari presenti sul territorio nazionale, nell’ambito del progetto “Semi di tarassaco volano nell’aria”, coordinato dal Servizio per la promozione del sostegno economico alla Chiesa cattolica e dall’Ispettorato Generale dei cappellani delle carceri, con il supporto della Presidenza della Cei.
Zuppi: per un po’ di sollievo
È stato il cardinale Matteo Zuppi a dare il via all’iniziativa lo scorso 12 giugno, consegnando 80 ventilatori alla Direzione della Casa Circondariale femminile di Rebibbia a Roma. “È la carezza di una madre che vi sta vicino”, ha affermato rivolgendosi alle detenute. Si tratta, ha aggiunto, di “un piccolo gesto, ma l’amore è nelle cose semplici. Le attenzioni le ritroviamo nelle buone parole, nell’ascolto paziente; altre volte in gesti grandi o piccoli, come questo”. Facendo riferimento al titolo del progetto, ha sottolineato il cardinale Zuppi che “come i fiori del tarassaco, i soffioni, volano dappertutto, così l’affetto della Chiesa arriva in carcere, portando un po’ di sollievo. Talvolta, infatti, un semplice e lieve soffio d’aria può aiutare a vivere meglio il periodo di detenzione”.
Un dono simbolico
“Un dono simbolico che dice l’attenzione per questa nostra comunità, dove si tocca con mano la povertà”, ha detto Nadia Fontana, direttrice della Casa Circondariale, che ha espresso “gratitudine alla Conferenza Episcopale Italiana, ai cappellani, ai volontari che sempre, con spirito di carità, ci sostengono, senza pretendere nulla in cambio, facendoci sperimentare un conforto materiale e spirituale costanti”. Con “Semi di tarassaco volano nell’aria”, la Chiesa in Italia, con i cappellani e gli operatori pastorali che svolgono la loro delicata missione all’interno delle carceri, vuole a sua volta dire “grazie” a chi lavora nel sistema penitenziario e la sua prossimità a tutte le persone che stanno scontando la pena all’interno degli Istituti.
Le carceri più affollate
Una delle questioni più importanti nelle carceri italiane è il sovraffollamento che nel periodo estivo si fa anche più insopportabile. La situazione a fine gennaio 2024, tra le più preoccupanti, è nella Casa Circondariale “Regina Coeli” di Roma, dove i detenuti erano 1.099 per 611 posti disponibili. Quella di Roma purtroppo si associa anche al “San Vittore” di Milano al carcere di Lecce e quello di Taranto, dove i detenuti in eccesso rispetto ai posti disponibili sono sempre più di 400. E poi le carceri di Napoli, Foggia e Bologna.