sabato, 28 Settembre, 2024
Attualità

Snpa: “Le acque italiane le migliori d’Europa”

Il rapporto sui mari e laghi conferma l’eccellenza del Belpaese

Nel 2024, le acque di balneazione italiane mantengono la loro eccellenza, confermando i dati positivi delle precedenti stagioni. Secondo i risultati delle attività di monitoraggio condotte dal Sistema Nazionale per la Protezione dell’Ambiente (Snpa), il 95,6% dei 5.090 km di tratti marini monitorati, è classificato come “eccellente”. Questa categoria, la più alta nel sistema europeo di classificazione, include anche il 2,9% dei tratti valutati come “buoni”, portando il totale delle acque costiere nostrane di alta qualità al 98,5%.

Le regioni

Coinvolte nella classifica delle eccellenze quasi tutte le regioni italiane con uno sbocco sul mare. In particolare, si legge nella nota rilasciata dal Snpa, le zone in vetta alla classifica vedono “la Puglia al (99,7%), Friuli Venezia Giulia (99%), Sardegna (98,4%) e Toscana (98,2%). Le differenze su valori prossimi o superiori al 90%, che in tutti gli ambiti regionali testimoniano la qualità ottima delle nostre acque di balneazione, sono attribuibili anche alle specifiche caratteristiche delle coste monitorate”.

Laghi e fiumi

Analogamente, anche le acque di laghi e fiumi godono di una buona salute ambientale. Nel report si legge che “sui 662 km su cui avviene il monitoraggio, 630 km sono bagnati da acque di qualità eccellente, pari al 95,2% del totale monitorato. 20 km sono in qualità buona (3,1%), 6 km in qualità sufficiente (0,9%), 1 km in qualità scarsa (0,2%)”. Un’eccellenza non solo nazionale visto che “a livello europeo le acque italiane risultano migliori della media dei paesi UE, sulla base dei dati elaborati dall’Agenzia europea dell’ambiente”.

Dati consolidati

Il SNPA ha affermato che “si tratta di dati ormai consolidati, che confermano quanto rilevato negli anni precedenti, frutto dell’attività di sorveglianza e controllo a cura delle Agenzie ambientali, che effettuano il monitoraggio in gran parte delle regioni. Nell’arco del 2023, – prosegue il comunicato stampa – il Snpa ha prelevato circa 26mila campioni di acqua di mare e oltre 2.300 campioni di acque di fiumi e laghi, per un totale di più di 28mila campionamenti. Sono due i parametri microbiologici in base ai quali viene valutata la balneabilità delle acque, le concentrazioni di Escherichia coli ed enterococchi intestinali. Complessivamente, sono 4.710 le aree su cui viene svolto il monitoraggio”.

Tutela dei bagnanti

Per quanto riguarda la classificazione di quest’anno, questa “si basa sulle campagne di monitoraggio svolte nei quattro anni precedenti ed è quella che viene comunicata anche all’Agenzia europea per l’ambiente. I prelievi poi proseguono per tutta l’attuale stagione balneare, avviati già da diverse settimane. Gli esiti vengono pubblicati sui siti delle singole Arpa e sul portale Acque del Ministero della Salute”. Un’azione che vale anche come tutela di chi vuole farsi un bagno rilassante perché “in caso di superamenti dei limiti di legge, i risultati vengono trasmessi alle autorità locali per l’emanazione di divieti temporanei di balneazione”.

Sul tema della tutela dei bagnanti, poi, “le Arpa svolgono anche un monitoraggio di sorveglianza per organismi potenzialmente tossici (cianobatteri, alghe come Ostreopsis ovata) sia nelle acque marine sia in quelle lacustri, propedeutico all’eventuale adozione di misure restrittive nelle condizioni previste dalla normativa. Inoltre, le Agenzie per l’ambiente – ricorda il bollettino – effettuano anche prelievi straordinari in caso di anomalie, ad esempio presenza di schiume e colorazioni anomale, con indagini volte anche ad accertare eventuali contaminazioni chimiche (tensioattivi e idrocarburi)”.

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