Dopo la Corea del Nord, il Presidente Putin ha voluto rafforzare anche i legami con il Vietnam. Ad Hanoi, con il Presidente To Lam, il leader russo ha confermato il partenariato strategico militare tra i due paesi. Gli Stati Uniti hanno criticato il Vietnam per aver fornito a Putin una “piattaforma per promuovere la sua guerra di aggressione e consentirgli di normalizzare le sue atrocità” e quanto a Putin, ha dichiarato John Kirby, portavoce della sicurezza nazionale della Casa Bianca, è “un segnale di disperazione della Russia. Non ha molti amici del mondo”. I rapporti tra Russia e Vietnam riportano alla storia contemporanea, alla guerra che durò 17 anni con gli Stati Uniti e al Partito Comunista vietnamita, che beneficiò del sostegno militare del “fratello maggiore” sovietico per sconfiggere il Sud capitalista e unire il Paese nel 1975. Hanoi e Mosca hanno firmato undici accordi di cooperazione nei settori dell’energia, della scienza e dell’istruzione e hanno sottoscritto una dichiarazione congiunta in cui impegnati ad approfondire il loro “rapporto storico”. Il Vietnam spera anche di “rafforzare la cooperazione in materia di difesa e sicurezza”. Il Giappone si è dichiarato “fortemente preoccupato che il Presidente Putin non abbia escluso una cooperazione tecnico-militare con la Corea del Nord”. È quanto ha commentato Yoshimasa Hayashi, portavoce del governo in una conferenza stampa. Questo tipo di cooperazione, ha spiegato: “Potrebbe costituire una violazione diretta delle risoluzioni del Consiglio di sicurezza dell’Onu, in termini di impatto sulla sicurezza del nostro Paese e della regione.”
Putin torna sui termini di pace
Il Presidente Putin è anche ritornato sulla sua visione della guerra e della pace. “Se l’Ucraina collega i negoziati con la Russia con il ritiro delle truppe russe, questo non accadrà mai”, ha dichiarato, aggiungendo che Mosca non ha mai rifiutato di negoziare con Kiev ed è pronta a continuare il dialogo sulla base degli accordi di Istanbul e Minsk. Poi ha ribadito che “il regime di Kiev” è interessato a continuare la guerra con la Russia perché “non vuole tenere le elezioni”. E quindi ha paragonato le sanzioni imposte alla Corea del Nord al blocco di Leningrado da parte delle truppe naziste durante la Seconda guerra mondiale. Imporre sanzioni per ragioni politiche è “disumano”, ha detto il Presidente, il giorno dopo la sua visita a Pyongyang.
La mega bomba russa
In Europa, tra Russia e Ucraina, continua un conflitto sul quale nessuno sembra poter influire per un cessate il fuoco. Le forze russe hanno usato per la prima volta in Ucraina una bomba aerea FAB-3000 del peso di oltre tre tonnellate, contro un edificio nel centro abitato di Liptsy; i frammenti di questa bomba mantengono il loro potere di uccidere a una distanza di 1240 metri. Secondo il canale Telegram Crimea Wind, diverse esplosioni si sono verificate a Capo Chauda mentre il governatore della regione russa di Tambov ha confermato che un incendio è divampato in un serbatoio di petrolio. In precedenza una fonte dell’intelligence ucraina aveva rivendicato un attacco di droni. Bombardamenti a grappolo, invece, sono partiti dalle forze russe verso i territori occupati dell’Ucraina.L’esercito russo ha bombardato Kostyantynivka, nella regione di Donetsk. Il ministero della Difesa di Mosca ha confermato che la scorsa notte le forze russe hanno attaccato infrastrutture energetiche affermando che si è trattato di una “risposta ai tentativi del regime di Kiev di danneggiare gli impianti energetici russi”.
Ue, trattative per le sanzioni
Gli ambasciatori dei 27 Paesi Ue avrebbero trovato un accordo sul quattordicesimo pacchetto di sanzioni contro la Russia per l’invasione dell’Ucraina. Lo ha reso noto la presidenza di turno belga dell’Ue, ma bisognerà attendere ancora la riunione del prossimo Consiglio Affari Esteri per la definizione dei testi e l’eventuale via libera. Si tratta del 14esimo pacchetto di sanzioni alla Russia e l’Italia ha lavorato al fine di assicurare l’adozione di misure a tutela delle imprese europee colpite da azioni di rappresaglia di Mosca, come nel caso dell’Ariston. In particolare sono previsti due tipi di rimedi in modo che possano agire dinanzi alle corti nazionali per chiedere di esser risarcite a seconda delle casistiche adottate da Mosca in rappresaglia delle sanzioni. Da un lato, infatti, le imprese europee “potranno agire dinanzi alle corti degli Stati membri per chiedere il risarcimento di danni subiti a fronte di cause avviate in Paesi terzi da soggetti russi o controllati da russi per contratti o transazioni la cui esecuzione è stata colpita dalle sanzioni europee”. Dall’altro, le imprese europee potranno agire dinanzi alle corti degli Stati membri “per chiedere il risarcimento dei danni causati da soggetti russi che hanno beneficiato dei provvedimenti russi di assegnazione in amministrazione temporanea”.
Bambini ucraini rapiti
L’Ucraina ha già rimpatriato 600 bambini portati illegalmente in Russia, ma sono noti più di 20.000 casi di questo tipo: lo afferma l’ambasciatore ucraino nei Paesi Bassi, Oleksandr Karasevych. “Se guardiamo alla portata dei crimini commessi, è enorme: gli stessi russi affermano di aver deportato 700.000 bambini dal territorio ucraino nel loro territorio, ma abbiamo dati su circa 20.000 casi simili e sfortunatamente solo 600 bambini sono tornati a casa”, ha detto Karasevych. Durante un discorso alla Commissione internazionale sulle persone scomparse (Icmp), l’ambasciatore ucraino ha osservato che dopo la deportazione in Russia ai bambini viene cambiata la cittadinanza e il nome e vengono dati in adozione a famiglie locali.