L’atrocità della guerra è quotidiana, ma questa volta l’Ucraina riprova a screditare le forze russe raccontando delle decapitazione di un soldato. Il procuratore generale Andriv Kostin ieri ha preso la scena mediatica per aver rivelato di aver ricevuto informazioni “che i comandanti russi hanno dato ordine di non catturare militari ucraini, ma di ucciderli con crudeltà disumana mediante decapitazione.” E che nella regione di Donetsk “è stata registrata la decapitazione di un difensore ucraino.” “Questi ordini criminali – ha scritto su X il procuratore ucraino – sono stati impartiti a livello della direzione del battaglione e della compagnia delle truppe occupanti”, ha sottolineato nel suo messaggio. «Non lasceremo impuniti questi crimini. Kostin ha anche riferito che le forze dell’ordine ucraine stavano indagando su 61 esecuzioni di prigionieri di guerra ucraini commesse dai russi. Il Cremlino ha chiesto la verifica dell'”autenticità” delle immagini pubblicate riconoscendone la mostruosità. “Se il video con immagini orribili della decapitazione di un soldato ucraino da parte di militari russi fosse vero potrebbe esserci un’indagine. Dobbiamo verificare le immagini” ha affermato il portavoce del Cremlino Dmitri Peskov. Già nell’aprile 2023 un video con soldati russi che decapitavano un soldato ucraino fece il giro delle televisioni shoccando il mondo.
Russia prepara nuova offensiva
Ieri è terminata la visita del Presidente Putin in Corea del Nord con la quale, ha detto, “porteremo la cooperazione a un livello più alto.” Mentre le forze russe preparano una ulteriore offensiva con la schieramento di 10.000 soldati al confine con la regione di Kharkiv. I russi hanno anche varato quattro nuovi sottomarini, di cui due a propulsione nucleare, che entreranno in servizio nella Marina entro la fine dell’anno. Lo ha annunciato il comandante, l’ammiraglio Alexander Moiseev. Mentre la Nato va concludendo le esercitazioni nella regione del mar Baltico, dove sono stati impegnati oltre 9 mila soldati di 20 paesi. Anche la Svezia ha preso parte alle Baltops per la prima volta come membro a pieno titolo della Nato. E riguardo la Nato che dovrà avvicendare il Segretario generale il prossimo settembre l’Ungheria appoggerà Mark Rutte dopo aver ricevuto rassicurazioni “che nessun membro del personale ungherese prenderà parte alle attività dell’Alleanza in Ucraina e nessun fondo ungherese sarà utilizzato per sostenerle.” Il premier Viktor Orban ha anche precisato: “Il nostro prossimo passo questa settimana è stato quello di garantire che questo accordo possa resistere alla prova del tempo. Il premier Mark Rutte ha confermato il suo pieno sostegno a questo accordo e continuerà a farlo. Alla luce di questo impegno, l’Ungheria è pronta a sostenerlo alla guida della Nato.”
Polemica Nato-Cina
Con l’attuale Segretario della Nato ha polemizzato la Cina attraverso il portavoce del Ministero degli Esteri Lin Jian: “Lo esortiamo a smettere di incolpare gli altri e di seminare discordia, a non aggiungere benzina al fuoco e a fare qualcosa di concreto per la soluzione politica della crisi”, ha detto Lin Jian, il diplomatico. Pechino respinge la narrazione occidentale secondo la quale starebbe aiutando lo sforzo bellico di Mosca e ha proposto, assieme al Brasile, un “incontro a metà strada” alla Russia e all’Ucraina per un possibile accordo di pace.
Tajani: segreto su aiuti militari
Ieri il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha parlato in un’audizione alle commissioni Esteri congiunte di Camera e Senato. Ha spiegato che il nono pacchetto di armi per l’Ucraina “sarà presentato al Copasir e c’è il segreto. Che si debba essere trasparenti posso essere d’accordo – ha continuato – condivido le parole di Crosetto, se si decide di togliere il segreto, inserito da un governo precedente, non ci sarebbe nessun problema. Ma anche per quanto riguarda il valore resta secretato.” “L’unica cosa nota è che verrà inviata una batteria Samp-T difensiva per i cieli dell’Ucraina”, ha ricordato e “l’Italia continuerà a fare la sua parte. Siamo convinti che sia essenziale rafforzare le capacità difensive di Kiev fornendo gli aiuti militari di cui necessita.
In tale direzione si inserisce il nono pacchetto di aiuti, che verrà illustrato dal ministro Crosetto nei prossimi giorni nella sede parlamentare competente”. Tajani ha poi aggiunto che alla ministeriale informale Esteri Nato a Praga “ho ribadito con fermezza la nostra contrarietà all’uso delle armi fornite dal governo italiano per colpire obiettivi militari in territorio russo. Questo principio è fondamentale per evitare pericolose escalation. Il sostegno all’Ucraina non significa essere in guerra con la Russia. Per questo ci opponiamo all’ipotesi di inviare soldati in Ucraina sottolineando che il nostro supporto a Kiev non deve essere considerato come un coinvolgimento diretto della Nato nel conflitto. La priorità è di evitare qualsiasi azione che possa amplificare le tensioni.”