Il presidente sudafricano Cyril Ramaphosa è stato rieletto per un secondo mandato grazie a un accordo di coalizione con un ex rivale politico poco prima del voto. Ramaphosa, leader dell’African National Congress (ANC), ha sconfitto Julius Malema dell’Economic Freedom Fighters, ottenendo 283 voti contro i 44 di Malema in una Camera composta da 400 membri. A 71 anni, Ramaphosa ha ottenuto il secondo mandato con il sostegno dell’Alleanza Democratica (DA) e di alcuni partiti minori, dopo che l’ANC aveva perso la maggioranza riducendosi a 159 seggi. Durante una maratona parlamentare, l’ANC ha firmato l’accordo con il DA, garantendo così che Ramaphosa rimanesse leader. I partiti ora co-governeranno il Sudafrica nella prima coalizione nazionale senza una maggioranza parlamentare. L’accordo, definito governo di unità nazionale, unisce l’ANC al DA, un partito a guida bianca e principale oppositore dell’ANC. Ramaphosa ha descritto l’accordo come una “nuova era per il nostro Paese” e ha invitato le parti a “superare le differenze e lavorare insieme.” L’ANC aveva governato con ampia maggioranza dal 1994, ma ha perso la sua trentennale maggioranza nelle elezioni del 29 maggio, segnando un punto di svolta per il Paese. Il leader del DA John Steenhuisen ha confermato l’accordo, dichiarando che il DA co-governerà il Sudafrica in uno spirito di unità. Il segretario generale dell’ANC Fikile Mbalula ha detto che il partito è aperto a parlare con chiunque voglia unirsi al governo di unità nazionale. Gli altri due partiti che hanno aderito sono stati l’Inkatha Freedom Party e l’Alleanza Patriottica, il cui leader Gayton McKenzie ha detto che il Sudafrica ha ora una seconda possibilità di risolvere i suoi problemi socioeconomici. Il Sudafrica non affrontava tale incertezza politica dal 1994, quando l’ANC salì al potere nelle prime elezioni multietniche.