sabato, 21 Dicembre, 2024
Società

UNHCR: “I rifugiati nel mondo sono 120 milioni, tre quarti in fuga da Paesi con clima estremo”

Il Rapporto Global Trends del 2024, pubblicato dall’UNHCR, l’agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati, ha rivelato che il numero di persone costrette a lasciare le loro case ha raggiunto un nuovo record, toccando i 120 milioni a maggio 2024. Questo aumento, che segna il dodicesimo anno consecutivo di crescita, riflette sia l’insorgere di nuovi conflitti che l’incapacità di risolvere crisi di lunga data.
Nel 2023, l’UNHCR ha dovuto affrontare un numero crescente di crisi umanitarie, dichiarando 43 emergenze in 29 Paesi, il numero più alto negli ultimi dieci anni e quadruplicato in soli tre anni.

La Siria, la più grande crisi di rifugiati al mondo

Il conflitto in Sudan, scoppiato nell’aprile 2023, ha causato un’enorme ondata di sfollati, con oltre 7,1 milioni di nuovi sfollati all’interno del Paese e 1,9 milioni che hanno cercato rifugio oltre i confini. Alla fine del 2023, un totale di 10,8 milioni di sudanesi era stato sradicato dalle proprie abitazioni. La Repubblica Democratica del Congo, il Myanmar e la Striscia di Gaza hanno anch’essi registrato milioni di persone costrette alla fuga a causa di violenti combattimenti e catastrofica violenza. La Siria rimane la più grande crisi di rifugiati al mondo, con 13,8 milioni di persone costrette alla fuga. Il numero di persone sfollate all’interno del proprio Paese ha registrato l’aumento più significativo, raggiungendo i 68,3 milioni, con un incremento di quasi il 50% in cinque anni. Iran, Turchia, Colombia, Germania e Pakistan ospitano le popolazioni di rifugiati più numerose. La maggior parte dei rifugiati in Iran e Pakistan sono afghani, mentre in Turchia sono prevalentemente siriani. In Italia, alla fine dello scorso anno, c’erano circa 138.000 persone titolari di protezione internazionale, 147.000 richiedenti asilo e oltre 161.000 cittadini ucraini con protezione temporanea, oltre a circa 3.000 persone apolidi.

Tre su 4 persone in fuga da Paesi con clima estremo

Il rapporto sottolinea anche l’impatto crescente della crisi climatica sulle persone costrette alla fuga. Il cambiamento climatico sta esacerbando i bisogni di protezione e i rischi per queste popolazioni, contribuendo a nuovi esodi, continui e prolungati. Alla fine del 2023, tre quarti delle persone sfollate vivevano in Paesi con un’esposizione estrema ai rischi legati al clima. “Dietro a questi numeri, in netto aumento, si nascondono innumerevoli tragedie umane”, ha dichiarato Filippo Grandi, Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Rifugiati. “Questa sofferenza deve spingere la comunità internazionale ad agire con urgenza per affrontare le cause profonde degli sfollamenti forzati”, ha sottolineato Filippo Grandi. “È giunto il momento che le parti in conflitto rispettino il diritto bellico e il diritto internazionale. Il fatto è che senza una cooperazione migliore e sforzi concertati per affrontare conflitti, violazioni dei diritti umani e crisi climatica, il numero di persone costrette alla fuga continuerà a crescere, portando nuova miseria e costose risposte umanitarie”

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