mercoledì, 18 Dicembre, 2024
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Unicef: 17 minorenni all’anno muoiono sul lavoro

Una media di 17 lavoratori minorenni all’anno sono morti sul lavoro nel nostro Paese dal 2018 al 2022 a causa di infortunio conseguente presumibilmente alla non corretto rispetto della normativa in materia di salute e sicurezza sul lavoro.

Questi ed altri elementi, anche di forte preoccupazione, sono emersi in occasione della Giornata odierna mondiale contro lo sfruttamento del lavoro minorile, organizzata da UNICEF Italia durante la presentazione del 2° Rapporto statistico “Lavoro minorile in Italia: rischi, infortuni e sicurezza sui luoghi di lavoro”.

Delle 83 denunce di infortunio con esito mortale nel medesimo quinquennio, quasi il 53% è registrato in quattro regioni: Veneto, Lombardia, Emilia-Romagna e Piemonte. Gli infortuni mortali accertati positivi, definiti con Decisione Istruttoria (Dettaglio Dataset Registri di esposizione, Inal), non contemplano gli infortuni con esiti mortali che rientrano in queste categorie: carenza di documentazione valida, difetto occasione di lavoro, persona non tutelata, attività non tutelata, morte non riconducibile all’evento, altre cause di negatività.  Di conseguenza, gli infortuni accertati positivi con esito mortale sul lavoro sono stati 51, tutti registrati nella fascia di età 15-19 anni.

Nel 2023 sono 78.530 i lavoratori minorenni 15-17 anni (il 4,5% della popolazione totale dei minorenni di quella fascia d’età), in aumento rispetto ai 69.601 del 2022 e ai 51.845 del 2021; la posizione di “dipendente” raccoglie gran parte dei lavoratori, seguita da “operai agricoli” e “voucher”. Se invece osserviamo la fascia di età entro i 19 anni nel 2022 i lavoratori erano 376.814, rispetto ai 310.400 nel 2021. Il dato che emerge dall’anno 2023 conduce ad una riflessione: l’aumento dei lavoratori minorenni è evidente non solo rispetto alla fase pandemica, ma anche in confronto all’anno 2019.

Sempre nel periodo compreso tra il 2018 e il 2022 le denunce di infortunio presentate all’Inail a livello nazionale, relative ai lavoratori entro i 19 anni di età, ammontano a 338.323 di cui: 211.241 per i minori di età fino a 14 anni e 127.082 nella fascia 15-19 anni. Le denunce di infortunio mortale sono state in totale 83 nel periodo tra il 2018 e il 2022 (9 denunce nella fascia di età <14; 74 denunce nella fascia 15-19 anni).

Il rapporto – realizzato nell’ambito delle attività dell’Osservatorio UNICEF per la prevenzione dei danni alla salute da lavoro minorile è stato curato dal “Laboratorio di Sanità Pubblica per l’analisi dei bisogni di Salute delle Comunità” del  Dipartimento di Medicina, Chirurgia e Odontoiatria “Scuola Medica Salernitana”- Università degli Studi di Salerno, in cui opera anche l’Osservatorio Malattie Occupazionali e Ambientali, OSMOA, è stato presentato con la  moderazione di Laura Baldassare, Responsabile dell’Advocacy Istituzionale di UNICEF Italia, nell’ambito delle “OFFICINE UNICEF”, durante l’incontro on line “Tutelare i diritti dei minorenni che lavorano”, da Francesco De Caro, Responsabile scientifico del citato Laboratorio e Giuseppina Cersosimo, Docente in sociologia dell’Università degli Studi di Salerno.

“Quello di oggi è il secondo rapporto sul lavoro minorile nel nostro paese, una riflessione pubblica sui dati, che presentiamo in occasione del 50° anniversario della nascita dell’UNICEF Italia” – sottolinea Carmela Pace, Presidente dell’UNICEF Italia – “Il lavoro minorile è un tema da osservare con attenzione perché rappresenta una spia dello stato di salute della nostra società e del benessere e del futuro dei giovani nel nostro paese”.

Da parte dei Consulenti del Lavoro, partner dell’Osservatorio Unicef, presenti all’evento è stato evidenziato l’apprezzamento per la guida alla redazione di un Documento per la Valutazione del Rischio (DVR) dimensionato ai lavoratori minorenni.

A tal proposito è stata richiamata l’attenzione da parte del Coordinatore dell’Osservatorio, tra l’altro,  sulla necessità di conoscere l’efficacia della Circolare INAIL 45 del 26 ottobre 2023 che prevedeva per l’anno scolastico 2023/2024 l’estensione della tutela assicurativa dell’Istituto agli studenti e al personale del sistema, anche per il successivo anno scolastico per verificare l’opportunità di divulgare quanto prodotto dall’Associazione Italiana Medici Oculisti (AIMO) per gli studenti che superano le 20 ore settimanali di esposizione ad uno schermo VDT o PC.

“La tutela del minore implica l’organizzazione di un contesto lavorativo privo di rischi per la salute psico-fisica, il benessere e la sicurezza sul luogo di lavoro, ha sottolineato Luca De Compadri, vice Presidente Consiglio Nazionale Consulenti del Lavoro.. Al fine di garantire un’attenzione particolare al minore che lavora, favorendo la diffusione di una cultura della prevenzione, è necessario un nuovo approccio metodologico alla valutazione del rischio lavorativo specificatamente dimensionato, partendo dai principali riferimenti normativi e integrando la valutazione psico-sociale del minore e del contesto lavorativo.”

 

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