L’Europa in subbuglio. Dopo il voto europeo il Presidente francese Macron ha sciolto l’Assemblea nazionale, ma ha sottolineato che rimarrà al suo posto con qualsiasi risultato. Il Cancelliere tedesco Scholz, invece, resiste nonostante la forte ascesa delle destre che, ieri, al Bundestg, hanno ignorato il Presidente Zelensky. I deputati di AfD e BSW hanno disertato l’Aula. Il Presidente ucraino ha espresso preoccupazione per la eco della “retorica filorussa”, ma i deputati assenti si sono rifiutati “di ascoltare un oratore vestito in mimetica” in un Parlamento. “L’Ucraina – ha scritto AfD in un comunicato – ha bisogno di un Presidente di pace e non di un Presidente di guerra.” Zelensky ha risposto che la guerra sarà chiusa “alle nostre condizioni”, ma poi ha aggiunto: “il tempo per i compromessi è finito”, “l’Europa deve essere il continente di una pace forte” e l’Ucraina non deve essere divisa. La Commissaria europea Ursula von der Layen ha anche dichiarato, usando il condizionale: “noi crediamo che i negoziati dell’Ucraina per l’ingresso in Ue dovrebbero iniziare già alla fine del mese”.
Aiuti italiani all’Ucraina
A Berlino si è conclusa anche la sessione annuale della Conferenza per la ricostruzione dell’Ucraina. Tra i protagonisti l’Italia con il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, che ha incontrato Zelensky. “Ho incontrato il Presidente ucraino Volodymyr Zelensky e gli ho anticipato quanto detto durante la riunione successiva in merito al pacchetto finanziario e militare italiano per l’Ucraina. Ci ha ringraziato”. L’Italia ha consegnato a Kiev il sistema antimissili Samp-T e un nuovo pacchetto di aiuti militari per 140 milioni di euro. Il ministro Tajani ha anche firmato con il ministro per lo Sviluppo delle Comunità, dei Territori e delle Infrastrutture Vasyl Shkurakov il memorandum d’Intesa sul patronato su Odessa.
Scholz promuove Conferenza di Lucerna
Il Cancelliere tedesco Olaf Scholz, invece, aprendo la Conferenza di Berlino si è soffermato su un’altra Conferenza, quella che si terrà a Lucerna il 15 e 16 giugno prossimi. “Questo costituisce la base per un ulteriore passo avanti – ha spiegato – pertanto, speriamo che la pianta che stiamo annaffiando diventi, con l’aiuto di molti, un giardino ben sviluppato che offra la possibilità di uno sviluppo pacifico”. “La Russia deve ovviamente contribuire a questo sviluppo pacifico, il che significa porre fine alla guerra e ritirare le truppe”, ha detto ancora Scholz. “Questo non è sufficiente di per sé, ma è necessario, e vale anche in prospettiva di ulteriori conflitti”. Per esserci un ingresso nelle trattative di pace “Putin dovrebbe essere disposto a ritirare le truppe”, ha concluso Scholz, ma la conferenza in Svizzera “potrebbe essere una strada per avviare un processo in cui un giorno entri anche Putin, quando il tempo sarà maturo. E questo lo decide soltanto l’Ucraina”.
Cina al G7: sanzioni illegali
Dall’altra parte del mondo, la Cina ha espressamente dichiarato che non ha intenzione “di accettare alcuna sanzione unilaterale illegale: la normale cooperazione economica e commerciale tra Cina e Russia non sarà interrotta da alcun soggetto terzo”. Sono parole del portavoce del ministero degli Esteri Lin Jian sulle ipotesi che l’imminente G7 di Borgo Egnazia, in Puglia, possa “mettere in guardia i piccoli istituti finanziari cinesi sulle transazioni relative alla Russia” per scoraggiare la copertura finanziaria a più ampio raggio. Pechino, ha aggiunto Lin “adotterà tutte le misure necessarie per difendere i diritti e gli interessi legittimi delle imprese cinesi”.
Attentato Mosca. Fsb: ucraini responsabili
Infine riguardo l’attentato a Mosca al Crocus City Hall, dove morirono 144 persone e 551 rimasero ferite, avvenuto il 22 marzo scorso, avrebbe tra i responsabili i servizi ucraini. Lo ha annunciato il presidente del Comitato nazionale antiterrorismo (NAC) e direttore dell’Fsb, Aleksandr Bortnikov. “I servizi segreti ucraini e occidentali stanno ampliando la gamma dei possibili autori reclutati per commettere crimini di alto profilo in Russia, contribuendo alla loro formazione e all’equipaggiamento delle organizzazioni terroristiche internazionali”, ha detto Bortnikov; “un esempio è il coinvolgimento dell’intelligence militare ucraina nell’attacco terroristico al Crocus City Hall”. Il Comitato investigativo russo ha dichiarato di aver dimostrato che i 4 attentatori erano legati ai nazionalisti ucraini.