domenica, 17 Novembre, 2024
Cultura

300mila firme per riportare al Cairo la stele di Rosetta: obiettivo un milione

Il più autorevole egittologo vivente, l’ex Ministro delle Antichità egiziano Zahi Hawass, durante una conferenza tenuta al Cairo in occasione dell’inaugurazione di una fondazione impegnata nella conservazione del patrimonio archeologico ha dichiarato che la petizione per il recupero della Stele di Rosetta ha già ottenuto 300mila firme, e che ha l’obiettivo di arrivare a un milione. Ne dà notizia il sito di Egypt Independent. All’incontro hanno partecipato numerosi ambasciatori, il capo della delegazione europea al Cairo Christian Berger, e importanti personalità della cultura egiziana, l’ex ministro del Turismo e delle Antichità, Khaled El Anani, candidato egiziano alla carica di Direttore Generale dell’Unesco e vari ambasciatori.

Non solo la Stele

Non è affatto la prima volta che dall’Egitto si richiede la restituzione di uno dei reperti archeologici più importanti della storia, risalente al 196 d.C. e scoperto casualmente nel 1799. La Stele, attualmente conservata al British Museum, ha un valore inestimabile non solo per la sua antichità, ma per il ruolo che ha avuto nella decifrazione della grafia degli antichi egizi, poiché riporta un’iscrizione tradotta in geroglifici, demotico e greco antico. Il Museo londinese non è nuovo a tensioni di questo tipo, avendo accumulato nei secoli, non sempre in maniera lecita, reperti sia da paesi Europei che dalle innumerevoli colonie dell’Impero più grande della storia. Si ricordi per esempio la petizione fatta dal governo greco, che regolarmente rinnova la richiesta, per la restituzione delle sculture del Partenone portate a Londra da Lord Elgin. Oggi, le statue visibili al Museo archeologico di Atene sono esposte in modo da sottolineare il vuoto di quelle mancanti, conservate al British Museum. O ancora, si ricordino i reperti rubati dalle forze coloniali inglesi nel palazzo reale dal Regno del Benin, oggi Nigeria del Sud, che oltre all’importante valore storico ricoprono ancora oggi un ruolo spirituale nella cultura nigeriana. Le richieste di restituzione al British Museum, così come ad altri musei europei che espongono reperti sottratti da paesi colonizzati, in effetti, si stanno moltiplicando negli ultimi anni, sebbene Londra faccia grandi resistenze. Un esempio contrario è quello della restituzione, annunciata nel 2022, dei Musei del Belgio delle opere congolesi sottratte illegalmente.

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