giovedì, 4 Luglio, 2024
Turismo

Vacanze, una famiglia su 3 alla ricerca di centri estivi

Con la chiusura delle scuole, per oltre un genitore su tre (36%) inizia la corsa ai centri estivi per trovare una soluzione che occupi i propri figli durante l’estate. Un’indagine condotta da Coldiretti/Ixe’ rivela che questa esigenza è particolarmente sentita tra chi deve conciliare gli impegni lavorativi con la cura dei figli e chi ritiene importante che bambini e ragazzi trascorrano del tempo con i propri coetanei, lontani da smartphone, console e televisione. I centri estivi, che aprono tradizionalmente subito dopo la chiusura delle scuole primarie e secondarie, offrono una vasta gamma di attività e rappresentano una valida alternativa per molte famiglie. Questi luoghi di aggregazione sono apprezzati non solo per il loro ruolo di intrattenimento, ma anche per il loro contributo educativo e sociale. Infatti, permettono ai giovani di socializzare, imparare nuove abilità e trascorrere del tempo all’aria aperta.

Nonostante la popolarità dei centri estivi, il 28% dei genitori sceglie di non utilizzarli poiché ha la possibilità di affidare i figli a familiari, soprattutto ai nonni. Un ulteriore 13% rinuncia per motivi economici, mentre un altro 5% non prende nemmeno in considerazione questa opzione a causa della scarsità dell’offerta rispetto alle esigenze delle famiglie.

Vince il mare

Tra le destinazioni preferite per le colonie estive, il mare si colloca al primo posto, scelto dal 40% delle famiglie. Al secondo posto troviamo la campagna, con il 19% delle preferenze, seguita dalle città e dalle località montane. Un exploit favorito dalla crescita del fenomeno delle fattorie didattiche, le aziende agricole che offrono a bambini e ragazzi attività a contatto con la natura. Secondo l’analisi di Coldiretti sul territorio nazionale ne sono attive tremila, dove è possibile fare laboratori di cucina e trasformazione dei cibi, partecipare alle attività agricole stagionali, praticare attività artistiche attraverso l’utilizzo di materiali naturali o riciclati, imparare a riconoscere le piante aromatiche o i vari tipi di miele. Le fattorie didattiche di Coldiretti, grazie anche ad accordi con gli enti locali, rappresentano un’opportunità importante per garantire servizi in aree che altrimenti ne sarebbero spesso sprovviste, dando spazi alla didattica innovativa in campagna, con l’offerta di attività anche per i disabili. Nelle agricolonie prosegue di fatto il lavoro portato avanti durante la scuola con il progetto Educazione alla campagna amica di Donne impresa Coldiretti che ha coinvolto negli ultimi venti anni circa 10 milioni di bambini, praticamente mezzo milione all’anno, di cui il 70 per cento nella fascia d’età compresa fra i quattro e gli 11 anni, dalla scuola materna alla primaria e il 30 per cento studenti più grandi medie e superiori.

Condividi questo articolo:
Sponsor

Articoli correlati

Odori d’estate allegramente eterei, drammaticamente galeotti

Tommaso Marvasi

COP 26 a rischio per la sindrome NIMBY

Luca Sabia

Coldiretti, per Brexit calo Made in Italy su tavole Uk

Francesco Gentile

Lascia un commento

Questo modulo raccoglie il tuo nome, la tua email e il tuo messaggio in modo da permetterci di tenere traccia dei commenti sul nostro sito. Per inviare il tuo commento, accetta il trattamento dei dati personali mettendo una spunta nel apposito checkbox sotto:
Usando questo form, acconsenti al trattamento dei dati ivi inseriti conformemente alla Privacy Policy de La Discussione.