domenica, 29 Settembre, 2024
Economia

Lagarde: “L’inflazione è migliorata, ma la strada è ancora lunga”

La Presidente della Bce: “Tassi di interesse restrittivi finché necessario”

“Il taglio dei tassi di interesse decisi giovedì scorso dalla Banca centrale europea sono stati il frutto di una decisione presa dal Consiglio direttivo per via di un miglioramento della situazione inflattiva dal 2019 a oggi. Ma chi spera che a breve si possa arrivare a ulteriori tagli rimarrà delusa “perché la strada è ancora lunga”. Lo ha voluto specificare in prima persona la Presidente della Bce Christine Lagarde all’interno di un articolo pubblicato nel blog della Bce. Nel mirino della numero uno dell’Eurotower, sempre quell’inflazione la cui discesa “è attualmente sulla buona strada” per raggiungere l’obiettivo del 2%, ma che non è del tutto sotto controllo: “C’è ancora molta strada da fare prima che l’inflazione venga eliminata dall’economia”, ha spiegato, sottolineando che saranno necessari “vigilanza, impegno e perseveranza” per mantenere il percorso stabilito. Ha ribadito quindi l’importanza di mantenere i tassi di interesse a un livello restrittivo per tutto il tempo necessario a garantire la stabilità dei prezzi nel lungo periodo: “In altre parole, dobbiamo tenere il piede sul freno ancora per un po’, anche se comunque non premiamo così forte come prima”.

Guardiani dell’euro

Pur riconoscendo quindi i progressi significativi compiuti finora, ha ricordato che “la nostra lotta contro l’inflazione non è finita”. Ha ribadito l’impegno della Bce come “guardiana dell’euro”, ricordando l’importanza di garantire un’inflazione bassa e stabile per il beneficio di tutti gli europei. Insomma, per il momento bisogna accontentarsi di quanto stabilito lo scorso 6 giugno mentre per il prossimo futuro, per Lagarde, ogni decisione sarà presa in base a tre fattori fondamentali: la continua discesa dell’inflazione verso l’obiettivo prefissato in tempi adeguati, un allentamento generale delle pressioni sui prezzi nell’economia e l’efficacia percepita delle politiche monetarie attuali nel contenere l’inflazione: “Questi elementi determineranno quando potremo togliere il piede dal freno”.

Fase di mantenimento

Lagarde all’interno del suo articolo ha comunque voluto ricordare le ragioni che hanno portato al taglio dei tassi: “A settembre 2023 l’inflazione era diminuita al 5,2%, circa la metà del picco raggiunto l’anno prima. Anche il pericolo che le persone avessero aspettative di inflazione elevata era stato perlopiù superato. Questo ci ha consentito di inaugurare la fase successiva della nostra politica monetaria: la ‘fase di mantenimento’, in cui abbiamo tenuto costanti i tassi”. Oggi l’inflazione è nuovamente dimezzata, scendendo al 2,6%, ed è ben instradata per raggiungere il 2% nella seconda metà del prossimo anno: “Giovedì abbiamo quindi ridotto il nostro tasso di riferimento di 0,25 punti percentuali, dal 4% a cui si trovava da nove mesi. Tutto questo significa che per i cittadini diminuirà il costo del denaro e per le imprese sarà più conveniente indebitarsi a fini di investimento”.

Le difficoltà

Lagarde ha riconosciuto le difficoltà che l’aumento dell’inflazione e i successivi rialzi dei tassi di interesse (avutisi negli ultimi due anni, “soprattutto a seguito dell’invasione dell’Ucraina da parte della Russia con un’impennata dei prezzi di energia e alimentari”)hanno comportato per molti, con il costo dei mutui ipotecari e dei prestiti alle imprese aumentato bruscamente e i redditi che inizialmente non tenevano il passo: “Ma agendo con determinazione, abbiamo assicurato che l’inflazione elevata non si protraesse troppo a lungo”.

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