domenica, 29 Settembre, 2024
Esteri

Gantz. Scade ultimatum a Netanyahu, stasera conferenza stampa

Qatar: Hamas accetti il piano Usa o via da qui. Houthi sequestrano dipendenti Onu

La Cia ritiene che il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu crede di poter evitare di elaborare un chiaro piano postbellico per la Striscia di Gaza. Lo sostiene l’intelligence americana che spiega come Netanyahu ritenga di poter resistere alle pressioni dell’amministrazione Biden sulla necessità di formulare e annunciare un piano per il governo di Gaza dopo la conclusione della guerra contro Hamas rimanendo “in termini vaghi”. E oggi per Netanyahu si potrebbe complicare la situazione interna anche per l’uscita dal Governo dei centristi di Benny Gantz, il ministro del Gabinetto di guerra, che aveva dato un ultimatum proprio per sapere cosa intendesse fare il premier nel dopoguerra. Non c’è stata risposta e Gantz ha convocato  una conferenza stampa con il probabile annuncio della fine del sostegno al Governo. Il leader centrista indicò per il futuro politico di Gaza “una direzione Usa-Ue-araba” in contrasto con quanto sostenuto da Netanyahu contrario ad un coinvolgimento dell’Autorità nazionale palestinese nel governo della Striscia. Gantz ha sollecitato Netanyahu su sei obiettivi che riguardano politica estera e interna: rilascio degli ostaggi; sconfitta di Hamas e smilitarizzare di Gaza; alternativa di governo nell’enclave palestinese; ritorno alle loro case al nord entro il 1 settembre dei residenti israeliani sfollati per la minaccia Hezbollah; riabilitazione del Negev; promozione della normalizzazione con l’Arabia Saudita; adozione di un provvedimento per una leva militare per tutti gli israeliani, religiosi ‘haredim’ compresi.

Houthi sequestrano dipendenti

Onu Almeno nove dipendenti yemeniti di agenzie delle Nazioni Unite sono stati arrestati dai ribelli Houthi dello Yemen in circostanze poco chiare. Funzionari regionali hanno confermato gli arresti. Tra i detenuti ci sarebbero dipendenti dell’agenzia delle Nazioni Unite per i diritti umani e del suo Programma alimentare mondiale (Pam). Gli Houthi dello Yemen affermano che le loro operazioni si limitano a prendere di mira le navi affiliate o dirette a Israele per costringere quest’ultimo a porre fine alla sua guerra a Gaza. Il leader della milizia Houthi dello Yemen, Abdul Malik Al-Houthi, ha detto: “le nostre forze militari hanno iniziato operazioni coordinate con la Resistenza Islamica in Iraq eseguendo un’importante operazione verso il porto di Haifa”. Ha aggiunto che negli ultimi 30 giorni hanno lanciato 91 missili balistici e droni in 38 operazioni contro navi nel Mar Rosso, nel Mar Arabico, nell’Oceano Indiano e nel Mediterraneo.

Hamas prende tempo

Il gruppo palestinese di Hamas darà la sua risposta sulla proposta di tregua avanzata dagli Stati Uniti entro pochi giorni. Lo rivela una fonte di alto livello egiziana all’emittente televisiva “al Qahira al Ekhbariya”. l’Egitto ha tenuto ampi incontri e contatti nelle ultime ore per riprendere i negoziati per il cessate il fuoco nella Striscia di Gaza. La fonte ha aggiunto che l’Egitto ha ricevuto segnali positivi da Hamas che indica la sua volontà di arrivare ad un cessate il fuoco, spiegando che il movimento presenterà la sua risposta riguardo alla proposta di tregua nei prossimi giorni. Yahya Sinwar, leader del movimento Hamas a Gaza, ha posto due condizioni in un messaggio ai negoziatori: non accetterà alcun accordo a meno che Israele non si impegni ad un cessate il fuoco permanente e ha precisato che il movimento “non rinuncerà alle armi né firmerà una proposta che lo richieda”. Intanto il Qatar avrebbe dato ad Hamas un ultimatum per accettare l’accordo di cessate il fuoco proposto da Stati Uniti e Israele. In caso contrario i membri dell’organizzazione palestinese potrebbero essere espulsi da Doha.

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