Si è svolta alla Villa Magistrale di Roma, una delle sedi di governo del Sovrano Ordine di Malta, la conferenza internazionale su ‘Libertà religiosa e sviluppo umano integrale’ (‘Religious Freedom and Human Integral Development’). L’evento è stato organizzato dall’Ambasciata dell’Ordine presso la Santa Sede in collaborazione con l’Atlantic Council, la Notre Dame University, l’University of Sussex, la John Cabot University e la Pontificia Università Urbaniana. Presenti oltre sessanta accademici, tra docenti e ricercatori, provenienti da 19 Paesi, rappresentanti di diversi governi e religioni. Hanno partecipato anche importanti personalità della Santa Sede e dell’Ordine di Malta, tra cui il Gran Maestro Fra’ John Dunlap, che ha concluso i lavori.
La conferenza ha avuto inizio con una tavola rotonda dedicata all’analisi della crisi mondiale della libertà religiosa, esaminata attraverso la lente dello sviluppo umano integrale. Questa sessione ha permesso di contestualizzare le sfide attuali e di discutere soluzioni concrete per affrontarle.
Collaborazione approfondita
La giornata è stata il risultato di una collaborazione approfondita tra diverse istituzioni e mira a offrire una nuova piattaforma di dialogo per affrontare temi urgenti come le persecuzioni e le discriminazioni religiose, oltre a questioni complesse relative all’allineamento degli sforzi di advocacy e al coordinamento internazionale per promuovere la libertà religiosa nel contesto degli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite. L’obiettivo principale della conferenza era esaminare i quadri di riferimento e le strategie per promuovere politiche inclusive e impegni nel campo religioso. L’Ambasciatore dell’Ordine di Malta presso la Santa Sede, Antonio Zanardi Landi, ha accolto i partecipanti, sottolineando l’importanza e la frequente incomprensione di questo tema. In un’intervista con Vatican News, ha affermato che l’evento si svolge in un periodo di conflitti globali, rendendolo unico nel suo genere.
Monsignor Paul Richard Gallagher, Segretario per i Rapporti con gli Stati, ha aperto la giornata di studio, comprensiva di quattro sessioni seminariali.
Durante il suo intervento, l’arcivescovo Gallagher ha discusso il punto di vista della Santa Sede sulla “promozione della libertà religiosa e dello sviluppo umano integrale”. Ha sottolineato l’impegno della Chiesa cattolica, emerso dal Concilio Vaticano II, nella promozione della libertà religiosa. Citando la dichiarazione Dignitatis humanae, ha ricordato il diritto delle persone e delle comunità alla libertà sociale e civile in materia religiosa, sottolineando che “nessun ostacolo deve essere posto sul cammino” di questa libertà, inscritta nella natura umana e voluta da Dio.
Diritti umani e libertà religiosa
Gallagher ha evidenziato la stretta connessione tra diritti umani e libertà religiosa, affermando che, sebbene la libertà religiosa non sia l’unico aspetto dei diritti umani, rappresenta probabilmente il più fondamentale. Ha spiegato che il diritto alla libertà di coscienza costituisce la base di tutti gli altri diritti umani, poiché permette agli individui di esercitare la propria coscienza senza interferenze, limitando così l’autorità dello Stato. “Questo garantisce che i diritti fondamentali non vengano violati”, ha affermato, sostenendo che la violazione del diritto alla libertà religiosa mina non solo un singolo diritto, ma l’intera categoria dei diritti umani. L’arcivescovo ha poi osservato come la libertà religiosa nelle sue dimensioni individuali, collettive e istituzionali stia attualmente affrontando sfide significative: “È preoccupante che, secondo alcune stime, quasi 4,9 miliardi di persone vivano in Paesi con gravi o gravissime violazioni della libertà religiosa”.
Da parte sua, il preside Scott Appleby della Keough School of Global Affairs dell’Università di Notre Dame, negli Stati Uniti, ha fatto luce sullo sviluppo umano integrale che richiede un impegno globale per ottenere cambiamenti concreti. Ha ricordato che ogni Papa e, secondo lui, soprattutto Francesco, ha invocato lo sviluppo umano integrale come principio guida, un concetto ponte che accoglie l’impegno con le altre religioni, e ha spiegato, il legame significativo tra la libertà religiosa e lo sviluppo umano integrale, e la sua rilevanza oggi.
Sviluppo sostenibile
Nazila Ghanea, la Relatrice Speciale delle Nazioni Unite sulla libertà di religione o di credo, ha partecipato in collegamento video, esprimendo il suo impegno a continuare a lavorare su questo tema. Ha sottolineato che le conversazioni stimolanti e produttive su questo argomento danno nuovo impulso agli obiettivi di sviluppo sostenibile. Molti altri ospiti si sono susseguiti e la discussione ha esplorato la necessità di promuovere la libertà religiosa anche e soprattutto per coloro che vengono dimenticati del tutto.
L’organizzazione della conferenza è stata curata da uno ‘Steering Committee’ composto dal Prof. Dan Negrea dell’Atlantic Council, Antonio Zanardi Landi, Ambasciatore dell’Ordine di Malta presso la Santa Sede, il Prof. Fabio Petito dell’University of Sussex e il Prof. Scott Appleby dell’University of Notre Dame. Il Comitato Scientifico include, oltre ai Prof. Petito e Appleby, il Prof. Silvio Ferrari dell’Università di Milano, il Prof. Michael Driessen della John Cabot University e il Prof. Vincenzo Buonomo, Rettore della Pontificia Università Urbaniana.