Rafael Kauders, un soldato italo-israeliano, riservista, ha perso la vita in un attacco di Hezbollah condotto con due droni esplosivi su Hurfeisch, a nord di Israele. Altre dieci persone sono rimaste ferite. “Ho parlato con la famiglia, attiva nella comunità italiana in Israele, per esprimere le condoglianze a nome di tutto il Governo”, ha reso noto il ministro degli Esteri, Antonio Tajani. Rafael Kauders, riportano i media israeliani, era sposato e “aveva quattro figli. Era il figlio di Binyamin e Tirza”. I suoi nonni paterni, “Edmundo (Yisrael) e Margharita (Matal) Kauders, erano nati a Milano ed erano fuggiti dai nazisti in Svizzera durante la seconda guerra mondiale. La famiglia fece l’aliya (l’immigrazione degli ebrei dalla diaspora verso la Terra di Israele) dopo la Guerra dei Sei Giorni”. Sua zia, Bianca Shahrur, è stata uccisa in un attacco terroristico nel 2003 a Gerusalemme. Kauders è il primo cittadino italo-israeliano nell’Idf a essere stato ucciso sul campo di battaglia.
Netanyahu sui fronti aperti
Sull’escalation lungo il confine con il Libano, il premier Netanyahu ha ribadito che “Israele è impegnato in una difficile battaglia su molti fronti. Stiamo combattendo nel sud, stiamo combattendo nel nord, stiamo combattendo anche qui in Giudea e Samaria (Cisgiordania)”. “Questo sforzo – ha aggiunto – viene portato avanti nel mezzo delle difficili pressioni internazionali che vengono esercitate su di noi”. “Ma posso garantire una cosa: qualunque cosa sia accaduta non accadrà di nuovo: cambieremo questa realtà”. L’amministrazione Biden ha messo in guardi Israele sulla possibilità che una “guerra limitata” in Libano avrebbe potuto spingere l’Iran a intervenire.
“Food for Gaza” dall’Italia
L’Italia, al porto di Gioia Tauro, ieri, tramite l’Autorità Portuale ha consegnato all’Agenzia delle Dogane e Monopoli e alla Protezione Civile uno scanner mobile di ultima generazione destinato a Cipro, nell’ambito dell’iniziativa umanitaria del Governo Italiano ‘Food for Gaza’ a sostegno della popolazione civile palestinese nella Striscia. “Con questa operazione abbiamo dato un ulteriore segnale dell’impegno concreto del Governo italiano per far fronte alla crisi umanitaria e alleviare le sofferenze della popolazione palestinese a Gaza”. Lo scanner mobile servirà per le verifiche sui prodotti umanitari che saranno inviati attraverso il “corridoio marittimo” da Cipro a Gaza.
Idf attacca scuola Unrwa
Una revisione dei video girati da CNN sull’attacco aereo israeliano ad una scuola gestita dalle Nazioni Unite nel centro di Gaza, ha rivelato che le armi usate sono di fabbricazione statunitense. L’attacco ha provocato la morte di 45 persone, molte delle quali bambini. Un esperto di armi esplosive ha identificato frammenti di almeno due bombe GBU-39 di piccolo diametro (SDB) di fabbricazione statunitense. È la seconda volta in due settimane che la CNN è stata in grado di verificare l’uso di munizioni prodotte negli Stati Uniti negli attacchi israeliani contro i palestinesi sfollati. Armi statunitensi sono state usate anche nell’attacco al campo profughi di Rafah, lo scorso 26 maggio. Ieri altro attacco alle scuole, ma l’esercito israeliano “non ha informazioni su vittime civili” nel raid a Nuseirat come sostenuto a Gaza (che parla di 37 morti). Il portavoce militare sostiene che nell’edificio vi erano “tra 20 e30 terroristi che usavano la struttura per attacchi all’Idf nel Corridoio Netzarim. Il raid – ha aggiunto – è stato “mirato, basato su intelligence” anche perché l’Idf sapeva della presenza di civili nella zona. L’attacco è stato “rinviato 2 volte negli ultimi 2 giorni per ridurre al minimo le vittime civili”. Ad essere colpite sono state le stanze della scuola dove erano”state rilevate attività terroristiche”. Per i palestinesi, invece, quattordici bambini e nove donne, sono rimaste vittime dell’attacco israeliano alla scuola del’Unrwa. Tra i 74 feriti nell’attacco, 23 sono bambini e 18 sono donne. Hamas ha condannato il raid dell’Idf, definendolo un “massacro” e in “crimine premeditato”.
Appello per la pace
Quanto ai colloqui di pace sulla proposta degli Stati Uniti continuano le trattative al Cairo e a Doha, ma alcuni orgni di informazione sauditi rivelano che Hamas non è disponibile ad accettarlo, mentre 17 Paesi chiedono ai leader di Israele e Hamas “di fare tutti i compromessi finali necessari per concludere.” All’appello diffuso dalla Casa Bianca aderiscono Stati Uniti, Spagna, Argentina, Austria, Brasile, Bulgaria, Canada, Colombia, Danimarca, Francia, Germania, Polonia, Portogallo, Romania, Serbia, Thailandia e Regno Unito. Quali “leader di paesi profondamente preoccupati per gli ostaggi, tra cui molti dei nostri cittadini, sosteniamo pienamente il movimento per la tregua e un accordo sul rilascio degli ostaggi”.