Tre settimane dopo essere stato ferito a colpi di arma da fuoco in Slovacchia centrale, Robert Fico è tornato sulla scena politica, alla vigilia delle elezioni europee. In un video su Facebook, il primo ministro slovacco ha attribuito l’attacco all’opposizione liberale, ai “media antigovernativi” e alle ONG finanziate dall’estero per aver creato un clima di odio. Fico, ferito il 15 maggio dopo essere stato colpito più volte all’addome, ha dichiarato di aver perdonato il suo aggressore, identificato come Juraj C, 71 anni, e di non provare odio. Tuttavia, ha definito l’aggressore un “attivista dell’opposizione slovacca”.
Slovacchia sempre più polarizzata
I partiti dell’opposizione, in particolare il partito liberale progressista slovacco, che è in competizione con il partito Smer di Fico nelle elezioni del Parlamento europeo, hanno condannato la sparatoria e negato ogni legame con l’aggressore. Fico, primo ministro per più di 10 degli ultimi 18 anni, è tornato al potere lo scorso ottobre a capo di una coalizione populista-nazionalista. Negli ultimi mesi la Slovacchia è diventata sempre più polarizzata. In un video registrato nel corridoio di una stazione di polizia poche ore dopo l’attacco a Handlova, il sospettato, descritto come poeta e scrittore, ha affermato di essere motivato dall’opposizione alle politiche del premier. Fico ha detto che potrebbe tornare al lavoro alla fine di giugno. Ha fatto appello ai “media antigovernativi” – in particolare quelli legati a George Soros e alle ONG finanziate dall’estero – di non minimizzare le ragioni del tentato omicidio. Aveva avvertito per mesi, ha detto, che la probabilità di un attacco contro un funzionario governativo era quasi certa. L’attacco è avvenuto, ha detto, mentre l’opposizione sfruttava il fatto che l’Occidente cercava di imporre una “politica estera unica”, calpestando le nazioni più piccole. Fico si oppone agli aiuti militari a Kiev e afferma che Vladimir Putin è stato “erroneamente demonizzato” dall’Occidente.