Il mercato del lavoro che nel mio programma radiofonico esploro, già da quattro anni, trasmette i segnali positivi di un crescente dinamismo. Il tempo medio che serve ai giovani tra i 18 e 29 anni per trovare un’occupazione è pari a sette mesi (dati che si riferiscono al 2022). Un dato apprezzabile, basti pensare che nel 2012 i tempi d’attesa si assestavano a 22 mesi (più del triplo).
Una riduzione si registra anche rispetto alla fascia di età compresa tra i 30 e i 49 anni. In questo caso, il dato più apprezzabile si riferisce alla componente femminile. Per le donne i tempi di ricerca di un impiego si sono ridotti dai 44 mesi del 2012 ai 12 del 2022. Invece, per gli uomini, a distanza di 10 anni, si è passati da 30 a 24 mesi.
Disoccupati con laurea, in crescita nel decennio 2012–2022
Questi sono alcuni dei dati che risultano dal Rapporto Plus realizzato da Inapp (Istituto Nazionale per l’Analisi delle Politiche Pubbliche) che si riferisce proprio al decennio 2012–2022.
Il Rapporto Plus mette in primo piano anche un’altra importante tendenza che caratterizza il mercato del lavoro: l’incremento del numero di laureati tra la popolazione dei disoccupati che nel 2012 rappresentavano il 9,2% mentre nel 2022 sono arrivati al 17%. Una tendenza ad acquisire il titolo terziario che è ancora più evidente tra gli inoccupati: nel 2012 il 12,8% aveva conseguito la laurea, mentre nel 2022 il 27,9% (più del doppio) è risultato essere in possesso del titolo di laurea.
Il Rapporto Plus fotografa la situazione salari
Il Rapporto Plus fotografa anche la situazione salari. Le lavoratrici che hanno trovato accesso all’occupazione nel 2022 hanno beneficiato di un incremento notevole dello stipendio medio, con un +23%, rispetto al 2012. Di contro, rispetto a dieci anni fa, la remunerazione dei colleghi uomini che accedono al mondo del lavoro è calata con un -1,8%.
Per l’ingresso all’occupazione si continua a puntare sull’autocandidatura ma anche su amici e parenti
Un altro dato prezioso è quello che emerge dall’esame delle modalità di accesso all’occupazione lavorativa. Il canale privilegiato continua a essere quello informale, ovvero, l’intervento di amici e parenti che sommato all’autocandidatura copre il 77% della casistica. Un dato che però sembra agganciato a un’alta percentuale di accesso all’occupazione a durata limitata e, in qualche caso, fondati su accordi informali. Nonostante ciò, gli ingressi a tempo indeterminati sono in sensibile aumento: 30,5%, rispetto al 25,2% del 2011.
Bisogna migliorare il servizio di passaggio tra scuola e lavoro
In chiusura, un dato che non può essere trascurato. Il 37% dei giovani tra 18 e 29 anni (addirittura, il 45% tra i 18 e 24 anni) ha espresso disappunto per la scarsa qualità delle offerte di lavoro, ai limiti della sottoccupazione. Un giovane su due ritiene che le proposte di lavoro siano troppo spesso brevi e sottopagate e per il 36,5% il servizio di passaggio tra scuola e lavoro è ancora inadeguato.