mercoledì, 18 Dicembre, 2024
Attualità

Per i bambini niente cibo solo armi

Non c'è cibo ma armi

“So che siete tristi per le guerre… ho ricevuto bambini fuggiti dall’Ucraina che avevano tanto dolore per la guerra, alcuni di loro erano feriti” ha detto Papa Francesco nel suo discorso davanti a decine di migliaia di giovanissimi raccolti fra gli spalti dell’Olimpico a Roma, per la giornata mondiale dei bambini. Ed ancora una volta si è lamentato che: “…tanti Paesi spendono soldi per comprare armi e distruggere e c’è gente che non ha da mangiare”.

Qualche giorno prima aveva raccontato: “C’è un dato che mi ha detto uno studioso della demografia: in questo momento gli investimenti che danno più reddito sono la fabbrica di armi e gli anticoncezionali: uno distrugge la vita, l’altro impedisce la vita. E questi sono gli investimenti che danno più reddito, è brutto”. Il Papa in occasione degli Stati Generali della natalità aveva messo sullo stesso piano le armi e i contraccettivi come strumenti di morte. Si tratta di un accostamento arduo e “pesante” quello tra una mitragliatrice e una pillola abortiva, ma è cosi ed è giusto che lo abbia fatto. Per questo ci riconosciamo totalmente nel pensiero del Pontefice.

Le parole di Papa Francesco agli Stati Generali sulla Natalità dimostrano come il tema della centralità della vita non risparmi alcun aspetto del dibattito politico, in Italia e nel mondo intero: il collegamento tra la deriva ideologica pro-abortista e la superficialità con la quale vengono archiviate le proposte di piattaforme di pace sui fronti bellici, dimostra l’incapacità dell’opinione pubblica e della classe dirigente di muoversi nella direzione della tutela dell’essere umano, presupposto imprescindibile per la salvezza dell’umanità e le prospettive di benessere e di crescita economica e sociale.

Occorre “lungimiranza a livello istituzionale, urgono politiche efficaci, scelte coraggiose, concrete e di lungo termine” aveva detto il Pontefice…..”C’è bisogno di un impegno maggiore da parte di tutti i governi, perché le giovani generazioni vengano messe nelle condizioni di poter realizzare i propri legittimi sogni”… bisogna “porre una madre nella condizione di non dover scegliere tra il lavoro e cura dei figli; oppure liberare tante giovani coppie dalla zavorra della precarietà occupazionale e dell’impossibilità di acquistare una casa”…
La natalità è un tema che ha a che fare con l’esistenza stessa della società, così come la famiglia, secondo la Dottrina sociale della Chiesa richiamata nei giorni scorsi da Papa Francesco.

Se il Papa quindi accende la luce sugli investimenti che danno più reddito e profitto di tutti, le fabbriche di armi e di anticoncezionali, ragiona su un dato di fatto: la morte domina l’immaginario ideologico di una parte del mondo, per affermare una società del futuro senza i figli e senza la pace. La Dottrina Sociale della Chiesa Cattolica prevede la legittima difesa, ma questa va esercitata all’interno di alcune condizioni, inquadrando il problema della ‘guerra giusta’ sul piano etico e teologico. Papa Bergoglio è impegnato fin dall’inizio di questa “guerra mondiale a pezzi” nella ricerca di una trattativa di pace tra Ucraina e Russia e tra israeliani e palestinesi ed ha parlato della produzione delle armi solo per fare affari a spese dell’umanità. Non è la prima volta che il Santo Padre batte su questo tema che gli sta molto a cuore.

E così il grave problema della denatalità e la tragedia delle guerre stanno creando una terra di vecchi, senza figli, di belligeranti e di famiglie distrutte. E questo mondo caratterizzato sia dal  gelido inverno demografico sia dalla nuova guerra fredda mondiale ed a pezzi è destinato a soccombere a una logica irrazionale e cinica.

Ecco perché quello che è un vero e proprio manifesto del Papa su armi, aborto e contraccezione è l’esatta sintesi di una piattaforma destinata all’universo cattolico, che deve avere il coraggio di farsi avanti e di affermare l’universalità della Dottrina sociale, che coniuga vita, pace ed eguaglianza con la vera libertà, che è quella di esercitare una buona e responsabile coscienza, laica o cristiana.

Prepotentemente in questi giorni con le parole del Santo Padre vengono perciò fuori alcune verità. La prima sul piano del diritto alla vita, di un evidenza sconvolgente ed elementare: senza un padre ed una madre non ci sarebbe l’umanità e nemmeno quelle suffragette che rivendicano la libertà assoluta per il proprio corpo che invece dovrebbero quanto meno per il loro stesso interesse imparare a conoscere meglio ed a rispettare, se non addirittura amare.

La seconda sul piano dei rapporti tra Stati e sulla pace che fa emergere l’enorme sproporzione tra spese militari, che continuano a mietere vittime innocenti, soprattutto donne e bambini, e aiuti contro la malattie e la fame, che lasciano morire milioni di essere umani senza cibo e medicinali.

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