domenica, 8 Settembre, 2024
Economia

Istat: sale il Pil al +0,3%

Inflazione stabile con un tasso di crescita in aumento

Pil in salita del +0,3% insieme a un’inflazione stabile, con un tasso di crescita in aumento del +0,7%. Stabile l’indice dei prezzi al +0,8%, con i beni alimentari al +2%, in calo dello 0,3%. Questo il quadro di sintesi dei rapporti che l’Istat ha pubblicato nella giornata di ieri, con riferimento al mese di maggio 2024.

Prezzi al consumo

Il primo report, quello dei prezzi al consumo, evidenzia un’inflazione sostanzialmente stabile rispetto ad aprile, al +0,8% per l’indice generale al +1,8% rispetto alla componente di fondo. La stabilizzazione, in riferimento al ritmo di crescita, è dovuta, sottolinea lo studio, soprattutto al rallentamento dei prezzi in vari comparti: dai Beni alimentari lavorati, che passano a un +2,1% rispetto al +2,5%; ai Servizi relativi ai trasporti, che vanno dal +2,7% al +2,4%; fino ad arrivare ai Servizi relativi all’abitazione, con una diminuzione che vede passare la percentuale dal +2,8% al +2,6%.

Cosa aumenta

Ad aumentare, seppur in maniera lieve, i prezzi degli Energetici non regolamentati, che vanno dal -13,9% al -13,5%; e quelli regolamentati, che passano dal -1,3% a una “variazione tendenziale nulla”. Su stessa scia anche i Beni alimentari non lavorati, che vanno dal +2,2% al +2,3%.

Scende l’inflazione

L’inflazione di fondo, nel mese di maggio, rallenta, sia comprendendo i prezzi del comparto energetico e degli alimentari freschi, sia quella al netto dei soli beni energetici, entrambe al 2,0%.

Secondo lo studio dell’Istat, la tendenza dei prezzi dei beni e dei servizi sono in calo, attestandosi al -0,8% (erano al -0,6%) e al +2,7% (erano al +2,9%). Il differenziale inflazionistico resta, così, stabile al +3,5%.

A rallentare anche i costi dei Beni alimentari, per la cura della casa e della persona, che vanno dal 2,3% al 2,0%. Stabili i prezzi dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto al +2,6%, il che fa sì che il carrello della spesa sia molto meno costoso per le famiglie italiane.

I costi che più sono aumentati, analizzando nel dettaglio lo studio, sono quelli dei Beni alimentari non lavorati, al +1,5%; dei Beni energetici regolamentati, che si attestano al +1,2%; e dei Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona, con un +1,0%.

Costi economici trimestrali

Il secondo report dell’Istat, sui conti economici trimestrali, parla di un Pil in crescita dello 0,3%. L’economia italiana vede un quadro tendenziale positivo, con una crescita prevista del +0,7%.

Questo momento positivo, secondo l’Istituto di statistica, si deve in particolare ai consumi in aumento delle famiglie e delle Istituzioni Sociali Private, con un +0,2% di contributo sul totale della crescita del Pil. Anche il fronte investimenti ha fatto trarre giovamento all’economia della Penisola, con un +0,1%.

Positiva anche la domanda estera, con un +0,7%, con i grandi comparti di produzione che vedono crescere in valore aggiunto, in particolare con un 3,3% in agricoltura e pesca e dello 0,3% per l’industria e i servizi.

A crescere anche le ore lavorative degli italiani, nello specifico del +0,6%. Bene anche le posizioni lavorative, +0,3%; le unità da lavoro, +0,5%; e, in particolare, il Pil pro-capite, che sale di 1,4 punti percentuali.

Fatturato industria e servizi

Negativo, invece, il quadro delineato dal terzo rapporto Istat, quello sul fatturato dell’industria e dei servizi.

Nello specifico, si osserva un calo, in termini sia di valore, del -2,9%, sia del volume, del -2,3%. Il saldo negativo riguarda sia il mercato interno (-3,3% in valore e -2,7% in volume) che quello estero o (-1,9% in valore e -1,5% in volume).

Per quanto riguarda i servizi, il calo tendenziale in termini di valore è stato del -1,9%, e del -2,1% in termini di volume. Bene solo la ristorazione e i servizi di alloggio, che registrano una lieve crescita, su base mensile.

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