Continua la tempesta su Dina Boluarte. Dopo l’arresto del fratello della presidente del Perù, Nicanor Boluarte, per presunta corruzione, continuano a persistere le accuse di abuso di potere per ottenere fondi in cambio di tangenti. Nicanor, tuttavia, respinge ogni accusa di illecito. Precedentemente, sono stati emessi mandati di arresto per ventuno persone, tra cui l’avvocato Mateo Castañeda. Alcune settimane fa, la casa della presidente è stata perquisita nell’ambito di un’indagine su un caso riguardante Rolex non dichiarati.
Una presidenza costellata di scandali
Nicanor Boluarte è accusato di corruzione e traffico di influenze nella nomina di funzionari in cambio di denaro e nella raccolta firme per un partito politico. L’accusa sostiene che Castañeda abbia interferito nelle indagini contro Boluarte. La magistratura ha ordinato la “detenzione preliminare” di Boluarte e altri coinvolti per un periodo di dieci giorni. La presidente Boluarte ha sempre dichiarato di avere piena fiducia nel sistema giudiziario peruviano, sottolineando con forza il suo impegno per la democrazia e la Costituzione.
Questo rappresenta l’ultimo capitolo di una presidenza costellata da scandali. Nel gennaio 2023 è stata avviata un’indagine su Boluarte e alcuni ministri per “genocidio, omicidio qualificato e lesioni gravi” a seguito della morte di oltre cinquanta sostenitori dell’ex presidente Pedro Castillo durante le proteste. Castillo, arrestato nel dicembre 2022 per aver tentato di sciogliere il Congresso, è attualmente in carcere con accuse di presunta corruzione e ribellione. Gruppi per i diritti umani accusano l’esercito e la polizia di aver usato eccessivamente la forza contro i manifestanti.