La scrittrice e pedagogista statunitense Adele Faber è morta in una casa di riposo di White Plains, nello stato di New York. Aveva 96 anni. La scomparsa è avvenuta il 24 aprile ma solo oggi la figlia Joanna Faber ha dato l’annuncio al “New York Times”.
La scrittrice
Nata nel Bronx nel 1928, ultima di 3 figli, era cresciuta in una casa dove si parlava Yiddish, mentre l’inglese, che ha usato per i suoi libri sull’educazione dei figli famosi in tutto il mondo (quattro milioni di copie solo negli Stati Uniti secondo l’editore Scribner), era una seconda lingua. Allieva del celebre psicologo infantile Haim Ginott, noto per il suo punto di vista audace a quel tempo, secondo cui i genitori dovrebbero parlare ai loro figli come se fossero pari nella dignità, invece di rimproverarli o criticarli come inferiori. Ex insegnante di liceo, Faber pubblicò nel 1975 ‘Liberated parents, Liberated children’ il suo primo libro, scritto con Elaine Mazlish, che divenne immediatamente uno dei best seller del New York Times vincendo il prestigioso premio Christopher. Conosciuta in più di 40 Paesi soprattutto per due manuali più volte riediti che uniscono testi e apparati grafici, vignette e schemi, editi in Italia da Mondadori: ‘Come parlare perché i bambini ti ascoltino e come ascoltare perché ti parlino’ e il seguito, ‘Come parlare perché i ragazzi ti ascoltino e come ascoltare perché ti parlino’. Faber è stata per decenni la più importante autrice al mondo di pedagogia e di supporto nel campo della comunicazione famigliare tra genitori e figli. In italiano sono stati pubblicati anche “Che cosa pensa tuo figlio” (Sperling & Kupfer) e “Bambini smettetela di litigare” (Frassinelli).