sabato, 16 Novembre, 2024
Sanità

‘Sibo 2024’, un congresso a L’Aquila con le 12 Banche degli occhi italiane

Lo scorso 18 maggio, presso il centro congressi ‘Luigi Zordan’ dell’Università degli Studi dell’Aquila, si è tenuto il sedicesimo Convegno nazionale dal titolo “Sibo 2024: persone, innovazione e chirurgia”, un seminario promosso dalla Società italiana delle banche degli occhi (Sibo), per fare il punto sulle donazioni e i trapianti di cornee in Italia e allo stesso tempo, un approfondito aggiornamento sulle più recenti innovazioni in tema di eye-banking e di chirurgia della cornea. La giornata si è svolta alla presenza dei nomi più importanti del panorama nazionale del comparto. Al Convegno, hanno aderito le dodici strutture presenti sul territorio italiano, 34 relatori ed oltre 100 partecipanti.

Hanno preso parte a questo importante evento, tra gli altri, il direttore della Banca degli occhi dell’Aquila, Germano Genitti, primario del reparto di Oculistica dell’ospedale San Salvatore dell’Aquila, già vice presidente Sibo, il professor Emilio Balestrazzi, già direttore della Clinica oculistica dell’Università Cattolica del Sacro Cuore al Policlinico Gemelli di Roma, fondatore della Banca degli Occhi dell’Aquila e il dott Diego Ponzin, presidente della Sibo.

In Italia il più alto indice di trapianti di cornea

A margine del congresso il dott Germano Genitti, che ha espresso grande soddisfazione per aver ospitato nella “nostra città un convegno nazionale così importante”, ha spiegato: “Una maggiore sensibilizzazione alla donazione non dipende tanto dalle persone, quanto dall’Organizzazione sanitaria. Sappiamo che nel Nord Italia i numeri sono molto più alti e di fatto il sistema è molto più efficace. In Italia vengono effettuati in media 6-7 mila trapianti l’anno ed è il Paese europeo con il più alto indice di donazione e trapianti di cornea. All’Aquila abbiamo una storia importante, la Banca degli occhi è attiva da 20 anni e ha contribuito, in questo senso, a processare tantissimi tessuti corneali, trasferiti nei reparti oculistici delle regioni limitrofe”. Anche il dott Diego Ponzin nel suo intervento ha sottolineato l’importanza di “ricordare che il trapianto è una terapia molto particolare che può essere eseguita solo se esistono le donazioni dei tessuti e in questo la Banca degli Occhi, essendo radicata nel territorio, può giocare un ruolo importante non limitandosi a ricevere questi tessuti ma anche partecipando alle attività di promozione del valore del dono”.

La storia della Banca degli occhi dell’Aquila

Il professor Balestrazzi, oculista di fama nazionale ed internazionale e insegnante di tanti professionisti, ha ripercorso la storia della Banca degli occhi dell’Aquila, di cui è stato il fondatore: “Ho acquisito la direzione della clinica oculistica dell’Aquila nel 1988 e da quel momento con il mio gruppo ci siamo messi in moto per svolgere nuove attività, soprattutto per sensibilizzare alla donazione e per fare il più possibile trapianti di cornee di cui in quel momento si sentiva la necessità. Abbiamo iniziato facendo arrivare le cornee dalla Banca degli occhi di Baltimora e ci siamo attestati su delle cifre pazzesche per l’epoca, facevamo 150 trapianti di cornea all’anno, numeri che ancora ad oggi non molti riescono a raggiungere nel territorio nazionale. Questo ci portò ad ottenere un finanziamento da parte della Regione che ci permise di istituire la prima Banca degli occhi del centrosud all’Aquila”.

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