Il 42,6% degli esercenti italiani sostiene di avere perso clienti a causa del caldo eccessivo provocato dal cambiamento climatico. Questo quanto emerge dall’indagine dell’Osservatorio Retail Sostenibile che SumUp, fintech attiva nel settore dei pagamenti digitali con soluzioni innovative per business di ogni dimensione, ha condotto allo scopo di analizzare l’impatto del cambiamento climatico sul business di commercianti, ristoratori e professionisti.
Le sfide per il futuro
L’aumento delle temperature ha già danneggiato la loro attività commerciale, dichiara il 29,4%, mentre il 24,1% è convinto che ci saranno ripercussioni in futuro. Le sfide principali relative al cambiamento climatico per gli esercenti sono l’aumento del costo dell’energia (58,4%), minore afflusso di clienti (33,6%), riduzione delle vendite (26,1%) e della richiesta di prodotti e servizi (20,3%), maggiore esposizione a disastri naturali come incendi o inondazioni (18,6%). La maggior parte dichiara infatti di avere già adottato alcune misure per rendere la propria attività più sostenibile: il 42,1% si impegna a ridurre la plastica degli imballaggi, il 36,8% ha introdotto la raccolta differenziata, e il 28,9% privilegia prodotti stagionali, in linea con il 26,3% che ha deciso di ridurre le importazioni e con il 21,1% che sceglie di privilegiare le materie prime locali. Fondamentale, inoltre, il ruolo della tecnologia: per limitare il consumo di carta il 46,1% degli esercenti sceglie pagamenti digitali, scontrini elettronici, e di evitare di stampare menu o segnaletica, preferendo inviare ai clienti informazioni via mail o sms.
L’impatto sui clienti
Soprattutto gli esercenti del settore alimentare segnalano i cambiamenti più preoccupanti sia per quel che riguarda la produzione (danni al raccolto e deterioramento della merce) che un cambiamento generale nel comportamento dei clienti. Secondo il 20,9% degli esercenti, la domanda è diminuita, così come l’afflusso negli esercizi commerciali (i clienti sono più spossati e quindi meno motivati all’acquisto): il 18,1% nota che le persone arrivano sempre più tardi nei negozi e nei ristoranti; per il 17,5% i consumatori preferiscono comprare online.
D’altro lato sono i professionisti sanitari a sottolineare l’impatto del caldo eccessivo sulla salute stessa dei clienti, registrando un aumento delle richieste di visite mediche e contemporaneamente la frequente disdetta di appuntamenti a causa di minore disponibilità economica.
Il Commento
Umberto Zola, Responsabile Online Sales EU di SumUp commenta: “Il cambiamento climatico è al centro delle preoccupazioni dei merchant italiani, in gran parte convinti che l’aumento delle temperature finirà – oggi o in futuro – per condizionare le loro attività commerciali. Come conseguenza di un naturale timore per l’aumento dei costi dell’energia e la perdita di clienti, gli esercenti hanno adottato la sostenibilità come scelta etica e strategica prestando maggiore attenzione allo smaltimento dei rifiuti e affidandosi alla tecnologia per ridurre i consumi”. “Per restare competitivi, infatti, i commercianti puntano soprattutto su soluzioni smart per l’efficientazione energetica e sui pagamenti digitali: questi ultimi, infatti, abbattono i costi del denaro contante, tra cui spese di gestione, logistiche e di deposito agli sportelli. L’attenzione alla sostenibilità diventa, quindi, un elemento di vantaggio competitivo per le attività commerciali e allo stesso tempo un messaggio valoriale forte che può essere chiaramente percepito anche dai clienti”.