martedì, 24 Dicembre, 2024
Politica

“Dall’Ucraina al Medioriente, lo scenario generale di sicurezza si è ulteriormente deteriorato”

Al Quirinale la riunione del Consiglio supremo di difesa. Malore per il ministro Crosetto trasportato in ospedale

“Lo scenario generale di sicurezza si è ulteriormente deteriorato”. È l’allarme lanciato ieri dal Consiglio supremo di difesa, presieduto al Quirinale dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Dunque, dalla riunione sono emerse non poche preoccupazioni, dall’aggressione della Federazione Russa all’Ucraina, “che sta provocando un crescente numero di morti e infliggendo devastanti danni alle infrastrutture del Paese”, e la conflittualità in Medioriente. Ma attenzione è stata richiamata anche dalle latenti tensioni nei Balcani, l’instabilità politica e la crisi economica nel Sahel e in tanti Paesi dell’Africa. Senza dimenticare la forte preoccupazione per il ritorno della violenza politica in Europa, testimoniato da diversi gravissimi recenti episodi, come avvenuto in Slovacchia con l’attentato al Presidente Fico. In tutto questo bailamme, il Consiglio ha convenuto che l’Italia deve continuare ad adoperarsi, in concerto con gli alleati dell’Unione europea e della Nato, “per la stabilizzazione dell’area mediterranea e per la difesa dei principi della pacifica convivenza internazionale”.

Le istituzioni presenti

E dunque, inevitabilmente, sono stati i conflitti che stanno martoriando il pianeta al centro del focus del Consiglio supremo di difesa (organo di rilevanza costituzionale preposto all’esame dei problemi generali politici e tecnici attinenti alla sicurezza e alla difesa nazionale) che ha visto la presenza delle più alte cariche istituzionali proprio per fare il punto della situazione. Presenti, infatti, il Premier Giorgia Meloni, il Ministro degli Esteri Antonio Tajani, il Ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, il Ministro della Difesa Guido Crosetto, il Ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, il Ministro delle Imprese Adolfo Urso, il Capo di Stato maggiore della Difesa Giuseppe Cavo Dragone. Erano presenti anche il Sottosegretario Alfredo Mantovano, il Segretario generale della Presidenza della Repubblica Ugo Zampetti, il Consigliere del Presidente della Repubblica per gli Affari del Consiglio supremo di difesa e segretario del ConsiglioFrancesco Saverio Garofani.

Crisi mediorientale

Grande attenzione è stata rivolta alla crisi mediorientale che ha fatto riemergere anche il fenomeno dell’antisemitismo: “Un fenomeno”, ha spiegato una nota stampa diramata dal Quirinale dopo l’incontro, “che, oggi come ieri, si nutre di una visione distorta della storia e che deve incontrare la più netta condanna, senza ambiguità, senza interpretazioni di comodo”. Il Consiglio ha confermato ancora la condanna dell’aggressione di Hamas a Israele, che ha innescato pericolose spirali di violenza, rischiando di compromettere ogni tentativo di dialogo tra i Paesi della regione. Lo scenario che si è delineato, con la reazione militare di Israele e il conseguente impatto sulla popolazione civile, rende sempre più grave la situazione umanitaria nei territori della Striscia di Gaza, con spostamenti forzati di ingenti masse di popolazione in condizioni molto critiche. Una situazione insostenibile per l’Italia che su questo tema “invoca l’applicazione del diritto umanitario e in particolare delle Convenzioni di Ginevra relative alla protezione dei malati e dei feriti, del personale medico e degli ospedali”. Inoltre il Consiglio reputa indispensabile l’immediato rilascio di tutti gli ostaggi ancora detenuti da Hamas, la cessazione delle ostilità da ambo le parti e la ricerca di percorsi di dialogo e di convivenza lungo l’unica strada ragionevole: “la soluzione dei ‘due popoli, due Stati’”.

Interessi nazionali e Africa

Nel corso dell’incontro è stato poi fatto notare che l’instabilità della regione mediorientale ha ripercussioni dirette anche sugliinteressi nazionali dell’Italia e per questo il Consiglio “ha valutato imprescindibile la protezione delle navi in transito nel Mar Rosso, messe a rischio dagli attacchi dei ribelli Houthi”.

Altra necessità venuta fuori dal Consiglio di ieri, quella di affrontare le cause della instabilità in Africa, tenendo conto delle legittime esigenze locali e garantendo un approccio globale, “come prevede il Piano Mattei”.

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