Il viaggio in Europa del Presidente Xi Jinping e poi quello in Cina del Presidente russo Putin stanno portando qualche proposta concreta verso la pace. Da Mosca c’è stata un’apertura formale a colloqui con l’Ucraina con la ripresa della bozza concordata a Istanbul nel 2022, poi sospesa per l’opposizione del governo inglese. Motivo per il quale il governo ucraino vuole che il Presidente turco Recep Tayyip Erdogan partecipi al summit per la pace in programma in Svizzera il prossimo 15-16 giugno. Secondo il governo ucraino Ankara rimane centrale, sia per portare a termine un processo di pace con Mosca, sia per la ricostruzione a fine conflitto.
L’incontro di Pechino, evidentemente, ha convinto indirettamente anche la leadership ucraina della “necessità di una soluzione politica” e diplomatica, nonostante il Presidente Zelensky sia comunque costretto a tenere la posizione. Ora accusa i Paesi occidentali di temere che la Russia perda la guerra. In un’intervista ha detto: “credo che i partner abbiano paura che la Federazione Russa perda in questa guerra. Vorrebbero che l’Ucraina vincesse senza che la Russia perdesse.” Un atto di accusa e poi la rinnovata richiesta di armi e missili: “dobbiamo ricevere tutto ciò con cui loro vincono” e ha firmato il decreto per la mobilitazione dei carcerati. E ha anche contestato che le armi che arrivano dai Paesi amici non debbano essere usate contro la Russia, ma solo per difesa. “Non credo che ci debbano essere divieti – ha spiegato Zelensky – perché non si tratta dell’offensiva dell’esercito ucraino che usa armi occidentali in territorio russo. Si tratta di protezione.”
Proposte di pace
La Cina sostiene la convocazione tempestiva di una conferenza di pace internazionale riconosciuta sia dalla Russia che dall’Ucraina, con la partecipazione paritaria di tutte le parti e un’equa discussione di tutte le opzioni, per promuovere una rapida soluzione politica della questione ucraina, ed è disposta a continuare a svolgere un ruolo ruolo costruttivo in questo senso”. Lo ha affermato Xi Jinping nel corso dell’incontro avuto con Vladimir Putin. Ma il Cremlino ha messo in dubbio la legittimità politica del presidente ucraino Volodymyr Zelensky e questo è un altro dei temi che potrebbe piombare sulle trattative. Il mandato del Presidente ucraino scade il 20 maggio, ma la legge marziale avrebbe congelato i poteri con il rinvio delle elezioni. I russi, invece, sostengono che non sono prorogati i poteri presidenziali e quindi trattare con Zelensky significherebbe trattare con chi non è legittimato a rappresentare l’Ucraina. Putin ha spiegato, ancora una volta, che la questione è di competenza della Corte costituzionale e del sistema politico dell’Ucraina. Ma ha detto che la sua soluzione è importante per la Russia, perché se e quando in futuro dovesse firmare un qualche tipo di accordo con l’Ucraina sulla guerra, vuole essere sicura di firmare un accordo con la persona giusta. “Se si tratta di firmare dei documenti, dovremmo firmarli in un’area così cruciale con le autorità legittime”, ha detto Putin.
La “fascia di sicurezza”
Putin, da parte sua, ha confermato che “non ci sono piani per la conquista di Kharkiv” e che l’offensiva nell’oblast ha come obiettivo quello di creare “una fascia di sicurezza” in Ucraina per fermare gli attacchi sulla regione russa di Belgorod. Le forze militari continuano a premere e fino a oggi oltre 9000 persone sono state evacuate da sette comunità nei distretti di Kharkiv, Chuhuiv e Bohodukhiv della regione di Kharkiv, sotto i bombardamenti russi. Nella capitale, a Kiev, dopo più di un anno di apparente normalità, sono tornati i “black out” dell’elettricità. L’Ucraina risponde e rende noto che sono stati colpiti importanti obiettivi logistici militari russi in Crimea e sulla costa russa del Mar Nero.
La tregua olimpica
Nei colloqui con Xi Jinping, Putin accenna anche alla cosiddetta “tregua olimpica” chiesta da Macron nel corso dell’incontro di Parigi col leader cinese, in vista delle olimpiadi che si terranno a fine luglio in Francia. “Xi Jinping me ne ha parlato, abbiamo discusso della questione”, ha detto Putin. Un’ipotesi che però viene bocciata da Zelensky: “abbiamo già avuto un cessate il fuoco, ma con questo nemico non funziona molto bene. Chi registrerà che durante il cessate il fuoco le loro forze non si avvicineranno a noi? Un cessate il fuoco non impedisce ai mezzi militari di avvicinarsi e poi lanciare un’offensiva. A me sembra una storia morta”.
Guerre spaziali
E il Wall Street Journal rilancia lo spauracchio spaziale e citando funzionari americani non meglio definiti, sostiene che la Russia ha lanciato un satellite nel febbraio 2022, con l’obiettivo di testare i componenti di una potenziale arma che sarebbe dotata di un ordigno nucleare. Il satellite in questione non trasporta armi nucleari in questa fase, ma se implementato, darebbe a Mosca la capacità di distruggere centinaia di satelliti nell’orbita terrestre bassa con un’esplosione nucleare. Funzionari statunitensi affermano che il lancio è al centro del programma che preoccupa da diversi mesi l’amministrazione Biden, il Congresso e gli esperti esterni al governo.