venerdì, 15 Novembre, 2024
Salute

Settimana mondiale 2024 di sensibilizzazione per la riduzione del consumo di sale

È in corso di svolgimento la “Settimana mondiale di sensibilizzazione per la riduzione del consumo alimentare di sale”, iniziativa promossa dalla World Action on Salt, Sugar and Health (WASSH). Tale associazione, che opera a livello mondiale da oltre 18 anni, si propone di migliorare la salute delle popolazioni attraverso la graduale riduzione dell’utilizzo di sale, fino a meno di 5 grammi al giorno, target raccomandato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS). L’obiettivo principale della WASSH è quello di sensibilizzare i Governi a realizzare una strategia volta a migliorare in tale contesto la salute della popolazione mondiale nonché di incoraggiare le aziende alimentari a ridurre il sale nei loro prodotti, considerato che circa tre quarti del sale consumato è già presente in cibi processati e confezionati.

L’Associazione rammenta che un consumo eccessivo di sale non solo favorisce l’aumento della pressione arteriosa, con conseguente incremento del rischio di insorgenza di gravi patologie cardio-cerebrovascolari, ma è anche stato associato a diverse malattie cronico-degenerative, osteoporosi e malattie renali. Inoltre, dal 2020 WASSH include anche un focus su zucchero e calorie in eccesso che mira a ridurre l’introito dello zucchero aggiunto ampliando così gli aspetti della riformulazione alimentare per favorire l’adozione di un’alimentazione più sana. Quest’anno la settimana è dedicata al tema “It’s time to shine the spotlight on SALT” – “Ѐ tempo di puntare i riflettori sul sale” per sensibilizzare soprattutto l’industria alimentare, ricordando a tutti di utilizzare meno sale a tavola, prestando particolare attenzione anche al sale già presente negli alimenti di tutti i giorni.

Non è un problema solo delle generazioni più anziane

Inoltre, WASSH sottolinea che indipendentemente dall’età, genere o etnia, tutti possono trarre beneficio dalla  riduzione del sale, evidenziando come “prima ci si adatta a una dieta a basso contenuto di sale, meglio se a partire dall’età evolutiva, meno danni si arrecano al cuore e ad altri organi”. In aggiunta, l’Associazione rammenta che si possono affinare le ricette preferite o crearne di nuove, ugualmente saporite con l’ausilio di spezie e di erbe aromatiche, optando per la riduzione del consumo di prodotti alimentari che possono contenere elevate quantità di sale (salse di soia, ketchup, condimenti per insalata, salumi, sughi pronti, cibi in scatola precotti).

A livello globale il consumo giornaliero di sale è in media circa il doppio della quantità raccomandata dall’OMS (sono stati stimati 10.78 g/die nel 2019); in Italia nel periodo 2018-2019 è stato riscontrato, attraverso la raccolta delle urine delle 24 ore in campioni di popolazione di età compresa tra 35 e 74 anni residenti in 10 Regioni, un consumo medio giornaliero di sale pari a 9,5 grammi negli uomini e 7,2 grammi nelle donne, risultando quindi inferiore a 5 grammi al giorno.

Il Ministero della Salute in Italia

A tal proposito anche il Ministero della Salute in Italia, che promuove e tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo, attraverso il proprio portale istituzionale sottolinea ed invita le aziende alimentari, istituzioni e cittadini a proseguire nell’impegno per la riformulazione dei prodotti alimentari e il minor ricorso all’utilizzo del sale in cucina; l’obiettivo fissato dall’OMS nel Piano d’azione globale per la prevenzione e il controllo delle malattie croniche non trasmissibili 2013-2020, esteso al 2030, prevede una riduzione relativa del 30% del consumo medio di sale/sodio nella popolazione entro il 2025.

A questo fine contribuiscono già da tempo sia il Programma “Guadagnare salute: rendere facili le scelte salutari”, nel cui ambito sono stati siglati numerosi Protocolli d’intesa tra il Ministero della Salute e Associazioni di produttori di alimenti artigianali o industriali volti a ridurre il contenuto di sale in diverse categorie di prodotti alimentari; a riguardo l’attuale PNP 2020-2025 prevede una linea strategica di intervento, confermando così l’importanza dell’obiettivo nel contesto della promozione di una sana alimentazione per la prevenzione delle malattie croniche non trasmissibili. Tale obiettivo è stato già perseguito dalle Regioni con il precedente PNP 2014-2018, prorogato al 2019, attraverso lo sviluppo di iniziative comprendenti, tra l’altro, accordi intersettoriali locali e attività informative per la popolazione e formative per operatori connessi al settore alimentare.

Condividi questo articolo:
Sponsor

Articoli correlati

Da misure anti-covid benefici per inquinamento dell’aria e la salute

Emanuela Antonacci

Ferragosto, Fiaso”Orgogliosi di management e operatori sanita’ al lavoro”

Giulia Catone

Disabilità. Fand e Fish dal ministro Stefani, un piano con salute, sport, trasporto e istruzione

Francesco Gentile

Lascia un commento

Questo modulo raccoglie il tuo nome, la tua email e il tuo messaggio in modo da permetterci di tenere traccia dei commenti sul nostro sito. Per inviare il tuo commento, accetta il trattamento dei dati personali mettendo una spunta nel apposito checkbox sotto:
Usando questo form, acconsenti al trattamento dei dati ivi inseriti conformemente alla Privacy Policy de La Discussione.