Il giudice federale Maryellen Noreika, presiedendo il processo penale di Hunter Biden in Delaware relativo ad accuse di armi da fuoco, ha confermato in un’udienza a Wilmington che il dibattimento avrà inizio il 3 giugno, come programmato, declinando le richieste di rinvio al settembre o luglio avanzate dagli avvocati della difesa rappresentata da Abbe Lowell, che aveva indicato la possibilità di influenze derivanti da futuri verdetti della Corte d’Appello del Terzo Circuito e della Corte Suprema. Il giudice Noreika ha respinto tali argomentazioni, sostenendo di aver valutato la giurisprudenza e confermato la propria giurisdizione sul caso.
Giuria di 14 persone
Durante la selezione della giuria, il giudice prevede di convocare 250 candidati per arrivare a un panel di 32 giurati, da cui verrà formata una giuria di 14 persone. Noreika si è detta fiduciosa nella capacità delle parti di adempiere alle necessità procedurali in tempo per il processo. In aula, ha anche rimproverato Lowell per la mancanza di preparazione, ricordando che entrambe le parti avevano concordato sulla data del 3 giugno. Lowell ha implorato invano il giudice di considerare un rinvio, citando difficoltà nell’acquisire testimoni esperti e dettagli sulla catena di custodia di un presunto sacchetto di cocaina, elemento che i pubblici ministeri intendono utilizzare per provare l’uso di sostanze stupefacenti da parte di Biden al momento dell’acquisto dell’arma nel 2018. Biden, incriminato per tre capi d’accusa attinenti al possesso di una pistola durante l’uso di narcotici, si è proclamato innocente. E’ inoltre coinvolto in un altro processo in California per accuse fiscali legate alla stessa indagine di Weiss, con inizio previsto per il 20 giugno, sebbene un appello pendente al Nono Circuito potrebbe posticipare il processo a fine estate. Anche in questo caso, Biden si è dichiarato innocente di accuse che comprendono evasione fiscale, omessa dichiarazione, elusione di valutazione e presentazione di un modulo fraudolento.
