“In questo giorno di giustificato orgoglio del popolo israeliano, assistiamo con grandissima preoccupazione ai drammatici sviluppi nella regione, sempre più segnata da violenza e tensioni. In tale contesto desidero ribadire l’impegno dell’Italia affinché Israele possa esercitare in pace e sicurezza il proprio diritto inalienabile a esistere”. È in pratica il passaggio più importante del messaggio che ieri Sergio Mattarella ha inviato al Presidente dello Stato di Israele Isaac Herzog in occasione della ricorrenza dello Yom haAtzmaut, la festa dell’indipendenza della nazione mediorientale che “deve offrire spunti di riflessione e di rinnovata dedizione alla pace”.
Ferma condanna
Parole forti, quelle usate dal numero uno del Quirinale con le quali ha rinnovato la ferma condanna per “l’atroce” attacco terroristico dello scorso 7 ottobre. Mattarella si è quindi appellato alla speranza che gli ostaggi ancora nelle mani dei terroristi di Hamas possano essere quanto prima restituiti alla libertà, ma ha chiesto a gran voce che si giunga quanto prima giungere a un’immediata cessazione delle ostilità nella Striscia di Gaza, anche per consentire il pieno accesso umanitario alla popolazione civile, da mesi stremata e bisognosa del sostegno della Comunità internazionale: “Auspichiamo che quanto prima il ciclo della violenza possa essere interrotto, che si riducano le tensioni – anche al livello regionale – e che si apra la strada ad un dialogo che porti a una soluzione a due Stati, giusta, necessaria, sostenibile, in linea con il diritto internazionale”, si è letto nella sua missiva, nella quale ha aggiunto che trovare appunto una soluzione è nell’interesse di tutti e proprio per questo “tutti dobbiamo impegnarci”.
Legami profondi
Il Capo dello Stato ha poi ricordato di come Italia e Israele siano due Paesi uniti da un legame profondo fondato su valori comuni e cresciuto nel tempo grazie a un’ampia e diversificata collaborazione che ha promosso il benessere dei due popoli e una sempre più profonda conoscenza reciproco: “È, questo, un patrimonio comune cui l’Italia annette la massima importanza, meritevole di essere preservato e consolidato”.
La convocazione
Intanto ieri il Presidente della Repubblica a convocato il Consiglio Supremo di Difesa, che si terrà al Palazzo del Quirinale martedì 21 maggio alle ore 17. L’ordine del giorno prevede l’esame dello stato e dell’evoluzione dei conflitti in corso; della congiuntura internazionale e nelle principali aree di crisi, nonché la valutazione delle possibili ripercussioni sulla sicurezza interna ed esterna e sugli interessi globali dell’Italia. Inoltre, il Consiglio affronterà il tema della governance e architettura di sicurezza delle infrastrutture critiche nazionali.
Il Consiglio supremo di difesa è il principale strumento attraverso il quale il Capo dello Stato acquisisce circostanziate conoscenze degli orientamenti del governo in materia di sicurezza e difesa, per poter svolgere adeguatamente il complesso ruolo di equilibrio e garanzia attribuitogli dalla Costituzione. Partecipano per prassi alle riunioni del Consiglio il Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri, il Segretario generale della Presidenza della Repubblica ed il Segretario del Consiglio supremo di difesa.