Con l’avvio della nuova offerta formativa, dal prossimo anno accademico 2024-2025, L’Università di Palermo offrirà il primo corso di laurea magistrale, sul territorio nazionale, in “Scienze pedagogiche per la comunicazione inclusiva mediata dalla Lis” (Lingua dei segni italiana). Tre le sedi universitarie coinvolte: una del Sud, una del Centro e una del Nord Italia. Al fianco dell’Università degli Studi di Palermo, scelta come sede amministrativa, ci saranno l’Università degli Studi Roma Tre e l’Università Ca’ Foscari Venezia.
Il percorso di studi magistrale punterà a formare “pedagogisti, esperti nei processi comunicativi inclusivi”. Una figura centrale nelle istituzioni e nei servizi formativi dove sono presenti studenti sordi o alunni udenti che, a causa di altre difficoltà e disabilità quali la sindrome di Down o l’autismo, utilizzano la lingua dei segni italiana come strumento principale per comunicare. Saranno 114, complessivamente per le tre sedi universitarie, i posti disponibili. Per questo, L’Università degli Studi di Palermo ha avviato una manifestazione d’interesse che si concluderà il 31 maggio.
Per gli studenti più fragili
“Siamo felici – spiega il Rettore dell’Università degli Studi di Palermo, Massimo Midiri – di essere pionieri, assieme a Roma e a Venezia, di questo nuovo percorso magistrale. Si tratta di un ulteriore impegno del nostro Ateneo nella promozione e nella diffusione di azioni e progetti che mirano ad una sempre maggiore inclusività. Adesso facciamo un ulteriore passo in avanti nel campo della formazione professionale, consapevoli di essere responsabili nell’istruire figure altamente qualificate che possano essere messe al servizio della società”.
Italia, pochi laureati sordi
“Attualmente, il percorso formativo per le persone che hanno difficoltà nella comunicazione verbale – sottolinea la professoressa Elena Mignosi del Dipartimento di Scienze Psicologiche, Pedagogiche, dell’Esercizio fisico e della Formazione di Unipa – è molto carente, tanto che l’Italia è agli ultimi posti in Europa per numero di laureati sordi. Anche l’Assistente alla comunicazione, previsto dalla Legge n.104 del 1992, a partire dalla scuola dell’infanzia, non ha un ruolo chiaro né un titolo di studio uniforme poiché manca ancora una normativa nazionale. Inoltre, Province e Comuni si muovono seguendo differenti linee guida in ambito contrattuale e retributivo e questo genera una grande difformità territoriale. Speriamo che questo corso di laurea spinga, in generale, verso una maggiore attenzione alla qualità dei percorsi inclusivi all’interno dei contesti educativi e verso la formazione professionale e il riconoscimento delle figure specialistiche, al fine di prevenire le difficoltà di apprendimento e l’abbandono precoce degli studi”.
Si amplia offerta linguistica
Il corso di laurea magistrale si articolerà principalmente nell’area delle Scienze dell’Educazione e nell’area Linguistica. Ha l’obiettivo di formare una figura professionale qualificata per operare all’interno delle scuole di ogni ordine e grado e delle università. Inoltre, fornirà conoscenze teoriche e competenze operative adeguate a svolgere anche un’azione di coordinamento e di consulenza per avviare e monitorare interventi e progetti inclusivi territoriali. Oltre ai tutor d’aula ognuna delle tre sedi assumerà un Collaboratore ed Esperto Linguistico (CEL) che si occuperà delle esercitazioni in lingua dei segni italiana previste per ogni annualità. La lingua dei segni italiana farà parte a tutti gli effetti dell’offerta linguistica di Ateneo accanto all’inglese, al francese, al tedesco, all’arabo e a tutte le altre lingue.