mercoledì, 3 Luglio, 2024
Sanità

Fnopi: sempre meno infermieri. I giovani snobbano la professione

Nei Paesi Ocse cresce la carenza di chi si prenderà cura degli ammalati

La Giornata internazionale dell’infermiere è coincisa, quest’anno, con la Festa della Mamma: gli infermieri sono per il 76% donne e oltre 270.000 sono mamme che devono conciliare questa professione impegnativa con i carichi familiari (oltre la metà ha due o più figli). “Siamo la spina dorsale del Servizio sanitario nazionale, ma stiamo assistendo a un momento particolarmente critico, fatto di carenze importanti, di diminuzione dell’interesse da parte dei giovani per la scelta di questa professione, di valutazione da parte di chi è già inserito di ‘migrare’ verso altre strutture in alcuni Paesi europei e nordamericani”. Lo ha detto Barbara Mangiacavalli, presidente della Federazione nazionale degli ordini delle professioni infermieristiche (Fnopi), in occasione della ricorrenza del 12 maggio, giorno della nascita di Florence Nightingale, madre dell’infermieristica moderna.

Sondaggio sui quindicenni

Purtroppo anche i dati statistici girano male: l’interesse degli studenti quindicenni a intraprendere la carriera di infermiere si è ridotto in almeno la metà dei Paesi Ocse tra il 2018 e il 2022. In Italia meno dell’1% dei quindicenni prevede di fare l’infermiere come professione per la vita. Secondo gli ultimi dati dell’indagine Pisa (Programme for International Student Assessment), in media nei Paesi Ocse, la percentuale di giovani che prevedono di lavorare come infermieri è scesa dal 2,3% nel 2018 al 2,1% nel 2022. Questa riduzione è particolarmente marcata negli Stati Uniti e in Canada, in alcuni Paesi nordici (Norvegia e Danimarca), in Irlanda, nel Regno Unito e in Svizzera. Addirittura in Polonia, nei Paesi baltici (Lettonia, Estonia e Lituania), in Ungheria e in Grecia, come in Italia, meno dell’1% dei quindicenni prevedeva di voler lavorare come infermiere nel 2022.

Prendersi cura

Fnopi, per il 2024, propone “Nutriamo la salute”, uno slogan, dice Mangiacavalli” che “abbiamo voluto per tornare all’origine della radice etimologica del termine anglosassone Nurse che deriva dal latino Nutrix e rimanda al concetto della nutrizione, del prendersi cura di chi ha bisogno. Questo fa l’infermiere nella sua attività quotidiana”. “In questa giornata importante – dice la presidente Fnopi – abbiamo bisogno di richiamare le istituzioni e la politica sul tema della carenza infermieristica, perché non è più un problema della nostra professione, ma del Paese tutto, è un tema di tutti i cittadini perché senza infermieri non c’è futuro, senza infermieri non c’è salute, non c’è assistenza per una popolazione sempre più anziana, fragile e sola. È necessario quindi rilanciare politiche di valorizzazione della professione sia nei percorsi formativi che in quelli di carriera e contrattuali. Avere dunque coraggio per innovare i modelli assistenziali affinché i nostri cittadini possano sempre beneficiare di questa componente essenziale che, insieme a tutte le altre professioni sanitarie, ha fatto sì che il nostro Ssn sia tra i primi al mondo e il nostro Paese goda della di un alto tasso di longevità”.

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