Gli Stati Uniti d’America hanno sorpassato la Repubblica Popolare Cinese, posizionandosi come il partner commerciale più importante per la Germania, con un volume di scambi che ha toccato i 63 miliardi di euro nel corso dei primi quattro mesi dell’anno 2024. Nel frattempo, le transazioni commerciali con la Cina hanno visto un decremento significativo, scendendo al di sotto della soglia dei 60 miliardi di euro.
L’economista Carsten Brzeski di ING Research attribuisce questo fenomeno alla forte crescita economica degli USA e all’incremento dell’indipendenza tedesca dall’influenza cinese, considerandoli fattori determinanti nella recente evoluzione dei rapporti commerciali. Parallelamente, Holger Schmieding della Berenberg Bank ha messo in evidenza la crescente rilevanza degli Stati Uniti non solo nelle esportazioni ma anche nelle importazioni del mercato tedesco.
Politica di diversificazione
L’intenzione della Germania di ridurre in maniera proattiva la propria dipendenza economica dalla Cina si manifesta attraverso una politica di diversificazione del rischio che sta ricevendo forte impulso dalle politiche governative. Le tensioni in aumento tra l’Unione Europea e la Cina, insieme a indagini approfondite sulle pratiche commerciali di quest’ultima, stanno contribuendo a questa significativa virata nelle dinamiche di mercato. Inoltre, uno studio condotto dall’Ifo Institute ha rivelato un calo nell’incidenza delle imprese tedesche con intensi collegamenti commerciali con la Cina, passando dal 46% al 37% nell’arco di soli due anni. Brzeski pone enfasi sul fatto che questo trend sottolinea un mutamento nelle tendenze del commercio globale, nonché un progressivo allontanamento dalla precedente forte dipendenza economica della Germania dalla Cina, suggerendo una riorientazione strategica delle alleanze commerciali del Paese.