Non più tardi di febbraio scorso il Fondo Monetario Internazionale aveva rassicurato gli investitori e si era detto “fiducioso” che il Senegal fosse in grado di mantenere la sostenibilità del debito nonostante le tensioni politiche che attraversano il Paese. Ora lo stesso Fmi ha abbassato le previsioni di crescita del 2024 in Senegal al 7,1%, a causa dell’incertezza politica e del ritardo nella produzione e esportazione di gas. Il capo della missione del Fondo in Senegal, Edward Gemayel, ha dichiarato che “la crescita economica per il 2024 è ora prevista al 7,1% rispetto all’8,3% in precedenza, riflettendo l’attività economica colpita nel primo trimestre dal contesto elettorale e un ritardo della produzione di gas fino al dicembre 2024”.
Sfruttamento dei giacimenti
Il nuovo Presidente, Bassirou Diomaye Faye, succeduto a Macky Sall il mese scorso ha rimesso in discussione gli assetti precedenti. Lo sfruttamento dei giacimenti di gas off-shore condivisi con la Mauritania e sviluppati dalla britannica BP con l’americana Kosmos Energy, inizialmente previsti all’attivo dal 2023 ora sono slittati a quest’anno. Il rapporto debito pubblico/Pil del Senegal che si prevedeva in discesa al 72,5% e, invece, rimasto più vicino all’80% e pertanto il Fmi frena sulle previsioni di crescita anche perché Dakar ha già ottenuto un prestito triennale di circa 2 miliardi di dollari nel giugno 2023 che dovrà restituire.
Proteste dei lavoratori
Inoltre l’Unione senegalese dei lavoratori ha annunciato proteste distribuite lungo tutta una settimana, di almeno 120 ore con astensioni dal lavoro da lunedì 6 maggio a venerdì 10 con anche una “marcia nazionale.” Chiedono la “rivalutazione degli stipendi” e lo sviluppo delle “comunità territoriali.” Proprio l’insoddisfazione dei lavoratori e una delle ragioni per le quali, come scrive il Fondo Monetario Internazionale, “la crescita dell’attività economica nel primo trimestre del 2024 è stata più debole del previsto, a causa delle incertezze politiche associate alle elezioni presidenziali. Gli indicatori economici mostrano che la crescita dell’attività economica è stata moderata, con le imprese che rinviano i loro investimenti e i consumatori che riducono la spesa. L’inflazione è scesa al 3,3% (anno su anno). L’esecuzione del bilancio è stata segnata da una perdita di reddito e da una spesa eccessiva nel costo dei sussidi energetici rispetto alla dotazione di bilancio iniziale.”
Prospettive favorevoli
Il Fmi sottolinea che, tuttavia, “le prospettive economiche rimangono favorevoli” e il nuovo potere senegalese ha riaffermato l’impegno a continuare l’attuale programma finanziatore dell’istituzione finanziaria, i cui pilastri mirano, tra l’altro, a “ridurre le vulnerabilità del debito”.