Il 25 marzo del 2022 si è consumata la tragedia per Jennifer Buta, che ha dovuto affrontare il dolore causato dal suicidio di suo figlio Jordan DeMay. Il giovane è deceduto dopo essere caduto preda di una truffa di sextortion orchestrata da cybercriminali di origine nigeriana. Questi malviventi, due fratelli in seguito estradati e condannati da tribunali negli Stati Uniti, avevano manipolato DeMay inducendolo a condividere materiale compromettente di natura personale, per poi sottoporlo a ricatto. Sconvolta, Buta ha intrapreso una campagna volta a sensibilizzare l’opinione pubblica riguardo alla pericolosità di questi crimini. Nel frattempo, il Congresso americano, rispondendo a tale minaccia, ha unanimemente dato il proprio assenso a una nuova legge contro l’abuso e lo sfruttamento sessuale minorile online.
Rafforzamento
Firmata e ratificata dal presidente Joe Biden, questa nuova legislazione prevede il rafforzamento dei processi di segnalazione e il prolungamento del periodo di conservazione dei contenuti illeciti, innalzando contemporaneamente le sanzioni per coloro che si rendono colpevoli di non segnalare tali abusi. Il REPORT Act, promosso con il supporto di senatori appartenenti a entrambe le principali fazioni politiche, impone ora alle piattaforme digitali l’obbligo di comunicare tempestivamente al National Center for Missing & Exploited Children (NCMEC) ogni sospetta attività illegale che venga rilevata. La legge, inoltre, amplia i termini per la conservazione delle prove digitali e migliora la cooperazione e lo scambio informativo tra le varie entità, rendendo così più efficaci le indagini. Per l’NCMEC, queste nuove disposizioni rappresentano un passo avanti nella lotta alla protezione dei minori all’interno dell’universo digitale. Buta rimane convinta che, se tali normative, come il Kids Online Safety Act, fossero state in vigore al momento dei fatti, avrebbero potuto cambiare il destino di suo figlio.
